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🇮🇹 Crossover Lazio – La Regione dei Sapori 🇮🇹, dal 17 al 19 Settembre a Gaeta.

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A Gaeta, dal 17 al 19 settembre presso la splendida cornice del Porto Antico Santamaria si svolgerà l’evento: “Crossover Lazio – La Regione dei Sapori“, un Progetto realizzato da O.E.S.C.M.I e ha l’obiettivo di valorizzare e promuovere i Prodotti Agroalimentari tipici della Regione Lazio, con particolare attenzione alle zone del litorale pontino e delle colline circostanti.

Produttori e operatori della ristorazione si ritrovano insieme per offrire nuove esperienze sensoriali al nostro palato, attraverso abbinamenti originali da assaporare e magari riproporre sulle nostre tavole 🍽♨

L’agroalimentare della pianura pontina, del litorale e dei territori circostanti, gode di un’indiscussa vocazione alla qualità. Ciò è vero non solo per la fama delle nostri prodotti enogastronomici, ma anche grazie al pregio delle materie prime agricole ed alla loro grande varietà, dovuta ad un intreccio particolarmente felice e vario di condizioni ambientali e storico-culturali.

Lavorare sulla qualità richiede l’impiego di una serie di sforzi aziendali tutt’altro che banali, mirati alla definizione del prodotto, alla ricerca del target di mercato, alla scelta dei canali commerciali ecc..

In particolare, vi è la necessità di compiere un intenso sforzo in attività di comunicazione, in quanto non è sempre facile far comprendere ai clienti finali il valore aggiunto dei propri prodotti rispetto ad altri magari più competitivi ed economici per il mercato.

Queste operazioni sono complesse e richiedono capacità manageriali oltre che investimenti specifici che non sempre sono alla portata delle piccole e medie imprese, le quali si trovano spesso a centellinare le proprie disponibilità di spesa.

Durante 🇮🇹 Crossover Lazio – La Regione dei Sapori 🇮🇹 proveremo a ragionare sull’importanza di attuare delle strategie collettive di valorizzazione della qualità, provando a sollecitare anche attraverso la manifestazione stessa, la nascita di un contenitore dentro il quale le aziende riescano a rendersi riconoscibili circa la qualità dei loro prodotti in un mercato locale e globale.

I nuovi trend turistici evidenziano come a livello internazionale i viaggi vengono programmati sempre di più in base all’offerta enogastronomica dei territori.

Negli ultimi anni questo tipo di turismo ha superato in quantità di presenze quello delle città d’arte e delle grandi metropoli. Le persone hanno bisogno di mangiare bene e sano, di godersi passeggiate ed esperienze all’aria aperta, immerse nei paesaggi naturali del mare e delle montagne.

A sud della Regione Lazio, il litorale pontino ed il suo entroterra giocano e possono giocare su questo scenario un ruolo sempre più importante.

Bisogna lavorare con determinazione alla salvaguardia e alla valorizzazione delle piccole produzioni agroalimentari, alla loro unicità, badando alla qualità dei servizi offerti in termini di disponibilità e accoglienza.

Serve confrontarsi e fare sistema per raggiungere uno standard qualitativo elevato che ci permetterà di trovarci pronti davanti ad un futuro ricco di speranze.

Anche con questi obiettivi, abbiamo pensato al progetto 🇮🇹 Crossover Lazio – La Regione dei Sapori 🇮🇹

Il legame che ogni “prodotto tipico” ha con il proprio territorio è sempre molto profondo, sia da un punto di vista culturale che umano, sia da un punto di vista sociale che economico.

Tale complessità fa si che la valorizzazione dei prodotti tipici, vista la moltitudine degli attori coinvolti, assuma un significato che va oltre la semplice commercializzazione, configurandosi come un processo in grado di creare un valore più alto, che unisce la qualità alla sostenibilità, l’economia alle comunità.

Durante la tre giorni di Gaeta, a 🇮🇹 Crossover Lazio – La Regione dei Sapori 🇮🇹 proveremo a parlare anche di queste tematiche, sicuri che la strada da fare è ancora lunga, ma infinite sono le potenzialità di sviluppo e crescita per i settori dell’agroalimentare e dell’enogastronomico dei nostri territori.

🍇 Nel settore vinicolo la Regione Lazio ha una tradizione che affonda le sue radici nei tempi antichi; quelli dei Cesari e dei Papi; quella degli scrittori e dei poeti che hanno testimoniato la presenza dell’uomo e della vite nel corso della storia di questi territori. In questo contesto, la provincia di Latina, dalle colline al mare, esprime ben 6 tipologie di vini “DOC” oltre a vari vigneti con denominazione “Lazio IGT”, rappresentando così uno dei poli più importanti della produzione non solo regionale dei vini. I vini riconosciuti con il marchio “DOC” (Denominazione di Origine Controllata) sono prodotti in zone limitate di piccole o medie dimensioni con una disciplina di produzione molto rigida.

Tra questi troviamo Aprilia Doc, Cori Doc, Circeo Doc, Moscato di Terracina Doc e Castelli Romani Doc.

Per quanto riguarda i vini a denominazione “Lazio IGT” (Indicazione Geografica Tipica) nella provincia di Latina si producono circa quaranta vini diversi, ricavati da uve di vitigni autoctoni (Bellone o Cacchione, Bombino o Ottonese, Nero Buono di Cori, Sanginella Nera, Greco Moro e Greco Giallo) e parecchi vini sperimentali, frutto dell’innovazione vitivinicola che alcune aziende agricole hanno avviato nei loro vigneti, anche recuperando e riscoprendo antichi vitigni ormai scomparsi come ad esempio l’Abbuoto e l’Aleatico.

Durante 🇮🇹 𝐂𝐫𝐨𝐬𝐬𝐨𝐯𝐞𝐫 𝐋𝐚𝐳𝐢𝐨 – 𝐋𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐒𝐚𝐩𝐨𝐫𝐢 🇮🇹 proveremo a raccontare quindi di come i vini nella provincia di Latina abbiano raggiunto l’olimpo della produzione italiana, in termini di traguardi, riconoscimenti e premi vinti, grazie alla qualità che questi esprimono. Proveremo anche a ragionare di come attraverso il vino si possano creare nuovi flussi turistici nel nostro territorio, ovviamente bevendone qualche calice di fronte al mare della bellissima Gaeta!🍷

Uno dei prodotti più famosi e acclamati del territorio pontino è indiscutibilmente l’olio extravergine d’oliva, ottenuto attraverso la spremitura della “cultivar itrana”, meglio conosciuta come “Oliva di Gaeta”.

Millenarie sono la cultura e la tradizione su questo prodotto, introdotto nelle zone pontine e nei territori circostanti dagli antichi greci e poi diffuso dai latini e dai romani che ne stabilirono le prime forme di regolamentazione successivamente implementate dal vaticano. Da decenni lo Stato e la Comunità Europea hanno messo in campo normative e strumenti volti a salvaguardarne la tipicità e la qualità.

L’area di produzione dell’Olio Extravergine di Oliva nella zona della pianura pontina comprende 25 Comuni: Aprilia, Bassiano, Campodimele, Castelforte, Cisterna di Latina, Cori, Fondi, Formia, Itri, Lenola, Maenza, Minturno, Monte San Biagio, Norma, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Rocca Massima, Roccasecca dei Volsci, Santi Cosma e Damiano, Sermoneta, Sezze, Sonnino, Spigno Saturnia e Terracina.

Dal 2010 l’Olio extravergine d’oliva prodotto in questi comuni, gode della certificazione “DOP”: Denominazione di Origine Protetta. Il marchio prevede una serie di regolamentazioni che a partire dal trattamento delle piante sino alla conservazione e alla distribuzione garantiscono produttori e consumatori sulla qualità del prodotto stesso.

Durante 🇮🇹 𝐂𝐫𝐨𝐬𝐬𝐨𝐯𝐞𝐫 𝐋𝐚𝐳𝐢𝐨 – 𝐋𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐒𝐚𝐩𝐨𝐫𝐢 🇮🇹 celebreremo l’olio extravergine d’oliva delle Colline Pontine DOP attraverso degli approfondimenti tematici sui metodi di produzione, sulle caratteristiche organolettiche, sulla commercializzazione e la tracciabilità del prodotto. Ovviamente non mancherà la possibilità di degustarne l’assoluta prelibatezza.

“Nel momento in cui stiamo per fare un acquisto l’unico indicatore di riferimento che teniamo a mente è il prezzo. A noi interessa solo quello, non sapere dove e come è fatto quel che mangiamo, non cosa contiene, non quanta strada ha percorso per arrivare fino a noi, non se dà da vivere al contadino che lo ha prodotto”

Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, racconta così l’esperienza di acquisto che “anche inconsapevolmente” guida il comportamento della maggior parte delle persone.

Durante la tre giorni di 🇮🇹 𝐂𝐫𝐨𝐬𝐬𝐨𝐯𝐞𝐫 𝐋𝐚𝐳𝐢𝐨 – 𝐋𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐒𝐚𝐩𝐨𝐫𝐢 🇮🇹 proveremo a raccontare che esiste anche un’esperienza di acquisto diversa, che lega i consumatori ai produttori, che crea amicizia e solidarietà, che sviluppa un vero interesse intorno alla cultura agroalimentare, che comprende l’importanza di tornare ad avere un rapporto con la terra e con la natura, che ricorda a tutti che in fondo siamo esseri umani.

Non tutti conoscono il significato di queste sigle che troviamo dentro piccoli loghi su alcuni prodotti in commercio, proviamo a darne una piccola spiegazione..

Il marchio 🅓🅞🅒 > Denominazione di Origine Controllata

Storicamente utilizzato come marchio per i vini di qualità prodotti in aree geografiche di dimensioni piccole o medie, con caratteristiche attribuibili al vitigno, all’ambiente e ai metodi di produzione. Dal 2010 non è più in uso: per la legge europea la denominazione è ora compresa nella sigla DOP – ma l’utilizzo è ancora consentito come menzione specifica tradizionale.

Il marchio 🅓🅞🅟 > Denominazione di Origine Protetta

Contraddistingue gli alimenti e i vini le cui caratteristiche gustative possono essere attribuite all’appartenenza a un determinato ambiente geografico: per questo, la sigla è assegnata solo a specialità alimentari che compiono tutto il ciclo di lavorazione in aree precise e secondo un determinato disciplinare di produzione.

Il marchio 🅘🅖🅣 > Indicazione Geografica Tipica

Terza sigla in uso per i prodotti enologici fino al 2010: oggi è stata inserita nel marchio IGP. Per ottenere il riconoscimento, i vini devono essere prodotti con almeno l’85% di uve provenienti dall’area geografica indicata.

Il marchio 🅘🅖🅟 > Indicazione di Origine Protetta

Indica alimenti e vini tipici di una determinata area geografica, che lì sono prodotti e/o trasformati e/o elaborati. Questo vuol dire che un determinato prodotto, pur lavorato nella zona indicata secondo metodologie specifiche, può provenire da una diversa regione o persino dall’estero.

Il marchio 🅟🅐🅣 > Prodotto Agroalimentare Tradizionale

È il marchio utilizzato solo in Italia per contraddistinguere prodotti tradizionali e di nicchia, con una diffusione così ridotta da non concorrere all’assegnazione di DOP e IGP. È l’unica sigla di qualità che è attribuita dai Governi delle Regioni. L’obiettivo è di valorizzare le specialità locali ottenute con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura tradizionali, in uso da almeno venticinque anni e omogenei in tutto il territorio interessato.

Il marchio 🅑🅘🅞 > Biologico

Il logo e la denominazione biologico (o la sua abbreviazione BIO) possono essere riportati solo sulle confezioni di prodotti che utilizzino almeno il 95% di ingredienti agricoli coltivati con metodi biologici e conformi al sistema di controllo e certificazione nazionale. Dal 2012 il marchio BIO può essere usato anche per il vino, che fino ad allora aveva dovuto accontentarsi della dicitura “ottenuto da uve biologiche”.

Tutti i prodotti presenti durante la tre giorni di 🇮🇹 𝐂𝐫𝐨𝐬𝐬𝐨𝐯𝐞𝐫 𝐋𝐚𝐳𝐢𝐨 – 𝐋𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐒𝐚𝐩𝐨𝐫𝐢 🇮🇹 saranno certificati da questi marchi. Nei prossimi post cominceremo a presentarvene alcuni!

Per maggiori dettagli sul programma:
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a cura di: Redazione