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MARIA CHIARA GUINDERI: VI RACCONTO LA MIA ADOZIONE

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Gaeta, 08 aprile 2019. Un Viaggio Chiamato Adozione è il libro dell’associazione Ernesto che raccoglie le testimonianze delle coppie adottive; solitamente, infatti, sono sempre i genitori che hanno il desiderio di condividere la propria storia, nella speranza di arricchire chi sta iniziando questo percorso e per lasciare un ricordo ai loro figli.
Accade però anche il contrario, dopo aver letto questo libro, c’è stata una ragazza che ha voluto raccontare la sua storia di figlia adottiva. La storia, come la chiama lei, della sua vita.

“Mi chiamo Maria Chiara ho 22 anni e sono nata in Guatemala (Esquipulas), i miei genitori si chiamano Patrizia e Guido … questa è la mia famiglia.

Sono nata nel mese più caldo dell’anno, precisamente il 26 Agosto del 1996, nel mio piccolo paese sono stata accolta subito  dalle Suore di Sant’Antonio e di cui una Suora che ora è in Paradiso si interessava delle adozioni internazionali. Una sera d’estate arrivò una telefonata a mamma e a papà che li sorprese notevolmente e li sconvolse.

Dai racconti di mamma e papà, posso confermare che sono stata la bambina più fortunata di questo mondo, perché in un Paese come Esquipulas , povero e molto triste mi hanno affidata ad una bellissima coppia italiana.

Avevo solo pochi mesi quando Guido e Patrizia sono venuti dall’altra parte del mondo per abbracciarmi e stringermi nelle loro braccia pieni d’amore e gioia. Abbiamo trascorsi momenti bellissimi insieme ad Esquipulas con le Suore …. Suore per me angeli che mi hanno salvato la vita quando mi avevano abbandonata. Ovviamente non ricordo bene ma dalle foto che ho come ricordo  posso dire che Guido e Patrizia sono i genitori più forti di questo mondo di avermi accettato subito e di avermi amato dal primo momento che mi hanno visto lì, mi hanno raccontato di aver affrontato un bel viaggio e di aver cambiato più di due aerei, ma l’amore ha fatto superare anche questo, il tempo li ad Esquipulas era sempre molto brutto, piogge violenti e battenti ed io come dicono dormivo profondamente!!

Avevo solo 9 mesi quando sono arrivata qui a Gaeta dopo un viaggio molto pesante, siccome ero molto piccola non posso ricordare quel viaggio, ma qualcosa è rimasto nella mia mente e posso dirlo … mi ricordo che stavo in braccio alla mia dolce mamma che mi dava il latte e il mio caro papà mangiava uno jogurt.

Sin da piccola sapevo che ero stata adottata e sinceramente non è stato affatto un problema anzi io mi sentivo al 100% loro figlia a tutti gli effetti, perché la mia infanzia è stata stupenda e non potevo chiedere altro, mi hanno insegnato a camminare a scrivere a parlare e mi hanno dato tutto l’amore che potevano dare.  Ricordo molto bene  di quando ero bambina, ogni compleanno festeggiato nei migliori dei modi, con le torte più belle e le decorazioni, era tutto magico. Le vacanze estive erano perfette, andavamo sempre in montagna soffrendo di allergie, mamma e papà si facevano in quattro per trascorrere almeno tre giorni a Pescasseroli oppure a Roccaraso, Pescocostanzo, Rivisondoli.

Molte persone di Gaeta chiedevano se sapevo parlare l’italiano, se avevo avuto una brutta infanzia e questo lo chiesero fino a pochi mesi fa, io risposi sempre cosi …. Parlo italiano benissimo, e no non ho avuto una brutta infanzia, anzi se potessi tornare indietro rivivrei tutti quei momenti quando papà mi prendeva in braccio e mamma mi dava il latte con il biberon e facevo quelle passeggiate spensierate mano nella mano. Ogni luogo era magico quando al mio fianco c’erano loro.

Non ho mai voluto sapere perché sono stata abbandonata da una donna, non voglio sapere quali sono le mie origini, non voglio tornare li, perché? Perché non mi interessa io ora ho una mamma e un papà che mi amano e non mi abbandoneranno mai, mi saranno sempre vicino e combatteranno per me ogni giorno. Non voglio sapere quali origini ho, perché ora vivo qui e sto bene e non tonerò mai li perché io non mi sento che appartengo a quella terra, ma io voglio appartenere a questa terra dove sono cresciuta amata sin dal principio …

Molte persone dicono che assomiglio al mio papà io ne sono felice, perché l’amore forte e il legame che ho con lui è stupendo e altre dicono che assomiglio a mia mamma e ne sono felice ancora di più,  perché non è importante da dove si nasce se dalla pancia o non, l’importante e l’amore che si stabilisce tra figlia/o mamma e papà

Questa è la mia storia ovviamente molto abbreviata, ma è tutto quello che penso sull’adozione e soprattutto quello che ammiro dei miei genitori fantastici e sempre amorevoli verso di me. Maria Chiara Guinderi.”

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a cura di: Redazione