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LA REPUBBLICA RICONOSCE I DIRITTI DELLA FAMIGLIA

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“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” (art.29 Cost.) così recita il primo degli articoli della Costituzione dedicato ai rapporti etico – sociali.

La famiglia, infatti, per la sua storica importanza, trova spazio anche nel dettato costituzionale, che a volte è apparso, in verità, agli occhi di alcuni, un po’ obsoleto e rigido rispetto al mutevole concetto di famiglia che viene quotidianamente a delinearsi.

Sappiamo che, seppur non espressamente scritto, quella considerata dalla norma è la famiglia tra uomo e donna, che quindi esclude altri tipi di unioni e serra ancor di più il cerchio sottolineando che l’unione riconosciuta è solo quella siglata con il matrimonio.

Dunque, il concetto di nucleo familiare che riporta la Costituzione è un concetto a ben vedere molto tradizionale, fortemente criticato da una parte del nostro Paese che, vorrebbe un’estensione, per non dire un vero e proprio radicale cambiamento di questo assunto.

Se, infatti, questa espressione dell’art. 29 Cost non faceva una grinza fino a venti, trent’anni fa, quando le giovani coppie che decidevano di trascorrere il resto della loro vita insieme si univano tutte in matrimonio, oggi, questo legame giuridico appare più come una costrizione che come un desiderio.

Il modo di fare ed essere famiglia è cambiato, ci sono coppie omosessuali che vivono stabilmente insieme, coppie eterosessuali che pur non essendo formalmente sposate conducono una vita sostanzialmente coniugale; allo stesso modo ci sono genitori che hanno figli biologici e genitori che scelgono di adottare un bambino.

La famiglia, nel suo significato arcaico, era considerata quel nucleo indissolubile, il porto sicuro dove l’uomo trova riparo da pericoli e insidie; oggi, purtroppo, vediamo come sia proprio all’interno delle mura domestiche che si consumano efferati delitti, inspiegabili crudeltà . Assistiamo quotidianamente allo sgretolamento di una quadro apparentemente perfetto, a come sia possibile sciogliere in una manciata di secondi un legame che sembrava stretto a doppio filo.

E’ vero che la legge nasce dall’esigenza di regolare i rapporti tra uomini che cambiano come cambia la storia ma la norma è anche argine di taluni comportamenti che, se avallati anche dal consenso legislativo, rischiano di sconfinare in modo irreparabile.

Il rapporto tra il destinatario e il legislatore è un rincorrersi continuo nella necessità di bilanciare le esigenze del cittadino e la garanzia dei diritti di tutti.

Negli ultimi decenni è stato chiesto di fare un grande passo avanti ai governi che si sono succeduti, oserei dire un grande salto, che più che voler modificare il concetto di famiglia per renderlo più aperto e flessibile si vuole quasi stravolgere, talvolta addirittura cancellare, con buona pace di quei valori nei per tanto tempo abbiamo creduto.

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a cura di: Alessia Maria Di Biase