I Ricordi di Cosmo Di Mille diventano una trilogia. E’ uscito il terzo volume del “Marinaio del ‘900”
E’ uscito “Relitti e Nostalgie di un marinaio del ‘900”, il libro che completa la trilogia sui ricordi di Cosmo Di Mille, gaetano “purosangue”, noto imprenditore e titolare del Park Hotel Fiorelle di Sperlonga. Dopo aver frequentato l’Istituto Nautico, è entrato nell’Accademia Navale di Livorno, conseguendo il grado di tenente del Genio navale. Ha quindi navigato per tutti i mari del mondo – dalle Americhe, all’Africa, all’Oriente – come Direttore di Macchine.
Nei primi anni Sessanta si è innamorato di Sperlonga, dove, in un’oasi verde, ha realizzato la struttura alberghiera che, in oltre cinquant’anni di attività, ha ospitato prìncipi e principesse, ambasciatori, ministri e uomini politici, personaggi di primo piano del mondo delle professioni, scrittori e artisti provenienti da tutta Europa, creandosi una clientela selezionata, affezionata e fedele.
Ancora oggi, ultranovantenne, gestisce personalmente il suo albergo, con immutata passione. Cultore di studi storici, non ha mai abbandonato l’interesse per il settore tecnico-navale. Coautore, con il giornalista Nicola Reale, del libro “Come fuscelli nel vento”, pubblicato nel 2017, nel 2020 ha dato invece alle stampe “Sogni vissuti di un marinaio del ’900” (deComporre Edizioni).
Il Libro appena uscito è in vendita presso la libreria Alges di Gaeta al prezzo di euro 12. Ma si può richiedere anche online scrivendo a: redazione.decomporre@tiscali.it.
“I ricordi che si alternano in questo volume – scrive Sandra Cervone nella Prefazione – vanno a completare la trilogia, soffermandosi su aspetti più vari, alcuni esilaranti, altri verosimili, sfiorando temi di attualità ed evitando giudizi su fatti e personaggi ingombranti o scomodi della Storia più recente di questo territorio, dell’Italia o del Mondo”.
“I lettori delle mie precedenti pubblicazioni – spiega l’Autore – mi hanno stimolato a completare la descrizione della mia vita, fin nei minimi particolari, a cominciare dalla fanciullezza. Diciamo che, metaforicamente, dovrei raschiare il barile dei miei ricordi, operazione disdicevole per un marinaio! È più pertinente raccogliere e raccontare quello che emerge in superficie, sulla cresta delle onde, che fatalmente sono frammenti riferiti a periodi diversi, ma che a libro letto, spero riescano a far rivivere sensazioni, nostalgia di quei momenti che, tralasciati nelle precedenti pubblicazioni, sono stati rigorosamente ripescati nella mente e ora raccontati così, come emersi nella memoria. Avete davanti a voi forse uno degli ultimi marinai nonni del ’900. Nel libro autobiografico che vi sto presentando, è racchiusa tutta la storia della mia vita, quella in mare e quella di albergatore”
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