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IL CENTRO ADOZIONI INCONTRA SARAH MAESTRI, ATTRICE E MAMMA ADOTTIVA

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Sarah Maestri, l’attrice famosa per il film “Notte prima degli esami” di Fausto Brizzi, racconta all’avvocato Alessia Maria Di Biase, referente del Centro per le Adozioni Internazionali, la storia della sua adozione “speciale”. Sarah, oltre ad essere un’ attrice bellissima e di successo è anche una tenace mamma adottiva. Dopo tante battaglie infatti, è riuscita ad adottare Alesia, una bambina che Sarah accoglieva con il progetto di risanamento aveva in affido dall’età di otto anni e mezzo.

Ma al momento dell’affido Sarah, impegnatissima nel suo lavoro, non ha tempo per dedicarsi all’amore, non è spostata, requisito essenziale per presentare domanda di adozione.

Così, dopo anni in cui ospita Alesia alcuni mesi all’anno, decide di presentare domanda di adozione per casi speciali come previsto dall’art.44 della legge 183/84 in tema di adozione. L’art.44 infatti, contempla la possibilità di persone non sposate di adottare un minore quando sussistono una serie di condizioni.

Sarah, che si commuove appena pronuncia il nome di sua figlia Alesia, spiega che adottare la sua bambina (ormai quasi maggiorenne) non è stato solo un desiderio ma un’esigenza: la necessità di sottrarre quella bambina dall’orfanotrofio nel quale viveva in Bielorussia e garantire il suo diritto ad avere una famiglia; diritto, sottolinea l’attrice, che dovrebbe essere assicurato ad ogni bambino. Era il 2012 quando Sarah ha ospitato per la prima volta Alesia, che all’epoca aveva otto anni e mezzo.

Sarah, che era già stata in Madagascar per una missione e da tempo era impegnata nel sociale (aveva vissuto in Bielorussia per realizzare un progetto dedicato ai bambini già 2016), sognava di avere una casa famiglia e tante altre cose ma, Alesia ha stravolto la sua vita, ha cambiato l’ordine delle sue priorità: “Ho capito che lei voleva me!” esclama sorridente la mamma.

Ripensando alla storia della sua lunga e faticosa adozione, Sarah racconta che tra i momenti più difficili ricorda sicuramente quelli legati alle partenze della bambina. I distacchi atroci, in cui lei restava impotente davanti al dolore che le causava il pensiero di dover lasciare andare ancora una volta sua figlia in quell’orfanotrofio della Bielorussia. I ricordi più belli sono invece sono tutte quelle volte in cui Alesia tornava in Italia o che Sarah volava in Bielorussia. In particolare, Sarah ripensa a quell’ultimo viaggio, a quella foto di Alesia che salta felice ed emozionata, tutta vestita di bianco, quando davanti al Giudice che le chiede se vuole essere adottata, lei sicura e decisa risponde “Si, Si !”. La loro vita insieme è stata faticosa e dolorosa, ma allo stesso tempo intensa, piena di emozioni e di tanto amore. “Lo sforzo che cerco di fare ogni giorno – rivela Sarah – è quello di sanare la ferita di mia figlia, quello strappo dalla sua famiglia d’origine, che lei, e tutti i figli adottivi, si porteranno per sempre dentro”.

A tutte quelle persone, coppie non sposate o single, che pensano all’affido ma hanno paura del distacco Sarah lancia un messaggio: “Alesia ha il mio cognome, per la legge è a tutti gli effetti mia figlia, ma io non la possiedo. Non possiedo niente. I figli, adottivi o biologici non ci appartengono, non sono nostri. La legge, prevede la possibilità di ogni bambino di avere una famiglia, ma non il diritto di un adulto ad essere a tutti i costi genitore. Vorrei che le famiglie abbandonassero l’idea del possesso, vorrei che capissero che i nostri figli adottivi potrebbero non rispecchiare le nostre aspettative, ma grazie al nostro amore e alla nostra presenza nella loro vita potranno fare grandi cose”.

Sarah Maestri, nonostante i suoi impegni di lavoro e di mamma, sta scrivendo un libro dedicato alla sua storia con Alesia e all’adozione speciale ex art. 44 e chiude la sua intervista con una promessa “Gaeta è un posto meraviglioso, non vedo l’ora di venire per presentare il mio libro”.

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