Le altre, le donne nella Divina Commedia e la loro contemporaneità
Dare voce alle donne non solo attraverso le parole di Dante ma attraverso le loro stesse parole, i loro sentimenti, le loro denunce, i loro rimedi. Attraverso la lettura di alcune terzine e ragionando sui canti della tradizione popolare e i loro testi, nati per raccontare qualcosa che stava accadendo e scritti in dialetto, come lo stesso Dante fece in dialetto, prima lingua, lingua del latte che la madre insegna, si affronterà uno dei temi della Divina Commedia in chiave moderna e ancora così attuale, creando parallelismi e approfondimenti sulla condizione della donna, del disagio di colei che vive un profondo malessere. La contemporaneità di Dante e della condizione delle donne che, come allora, ancora oggi sono vittime di femminicidio, di violenza e di sottomissione all’uomo, un disagio che dal 1300 ad oggi non ha trovato cura, una condizione, quella delle varie donne “dantesche”, che ancora oggi non ha trovato rimedio e ancora non gode del benessere a cui bisognerebbe tendere, allora come oggi e in futuro. Da Pio de’ Tolomei, a Francesco da Polena, a Piccarda Donati, Taide, Notelda,Beatrice, senza dimenticare colei che per Dante stesso rappresenta la malinconia del suo cuore e della sua vita da esiliato, sua moglie Cemma Donati,madre dei suoi figli. Donne che rappresentano l’altro, quelle “altre” che sono piaga del tempo e del nostro tempo. I temi oggi legati alle donne, alla profonda disparità di genere, rappresentano un elemento di riflessione molto forte e attuale.
Le Altre è uno spettacolo in cui, la musica, il teatro, la lettura, convogliano in un’unica ricerca introspettiva e restituiscono l’idea del “rimedio”, la cura per arrivare al benessere personale che, in modo resiliente, parte dall’attraversare la “selva oscura” che in ognuno di noi si cela e che rappresenta il punto di smarrimento e luogo in cui affrontare le proprie paure e incertezze, luogo in cui guardarsi in profondità e unico a porci in una prospettiva nuova per ascoltare i bisogni più urgenti, esorcizzare i demoni e ritrovarsi, riappropriarsi di se stessi… di noi stesse.
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