Presentato a Gaeta il libro di Enrichetta Cesarale sull’Apocalisse
Nella suggestiva cornice di una sala del Museo Diocesano, presso il Palazzo De Vio a Gaeta, quasi nella penombra e tra significative ed allegoriche pitture medievali, si è svolta il 25 febbraio scorso la presentazione del consistente volume della professoressa Enrichetta Cesarale “L’Agnello, il Drago e le Donne”. Sono intervenuti Mons. Luigi Vari, Arcivescovo di Gaeta, Mark Lewis SJ, Vice Rettore della Pontificia Università Gregoriana, Marcello Di Marco, Ingegnere.
Ci ha colpito tutto di questo lavoro, accuratamente compilato dalla Cesarale: le numerose pagine, innanzitutto, contenute in una simbolica e significativa copertina dai colori pastello e dalle linee morbide ed eleganti, realizzata dal prof. Damiano Buttafava, presente in sala. Ci siamo soffermati sul sottotitolo dell’opera: “L’invidia della triade demoniaca e la vittoria di Cristo Agnello in piedi come ucciso” che sembra interrogarci e scuoterci dal torpore di tante rinunce ideologiche.
Siamo di fronte ad un’opera senz’altro complessa, frutto di maturi studi, di lunghi anni nel discepolato disponibile ed affettuoso del compianto professor Ugo Vanni, “maestro, testimone e guida”, sull’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse. Il Cristo Agnello, Alfa ed Omega della Storia, in piedi dopo aver subito il martirio, non muore né rinnega il supplizio della Croce. In piedi davanti alla contraddizione del mondo, costituisce lui stesso un inciampo all’invidia della triade demoniaca ben radicata nella storia di ogni uomo, e pur sconfitto, sconfigge la logica della prevaricazione e del peccato attraverso la sua Resurrezione.
In questo difficile percorso, ci hanno aiutato a comprendere la bellezza ed anche il fascino della complessità di un così impegnativo volume, i relatori intervenuti. Essi ne hanno offerto la giusta collocazione all’interno della Parola, del percorso teologico ed anche della complessità della costruzione della Città. La Nuova Gerusalemme si incarna, si deve necessariamente incarnare, nella storia delle nostre vite disperse, disgregate dalla triade demoniaca che cerca di abitare profondamente nelle nostre contraddizioni, nelle nostre oscure meschinità, nell’invidia, appunto, che sfida la Redenzione offerta dalla Parola che si fa Carne.
E’ una consapevole Enrichetta Cesarale che scrive, nella memoria del maestro Padre Ugo Vanni ma soprattutto nel difficile percorso quotidiano di coniugare fede e storia, liberazione e schiavitù di un pensiero che sfugge e vuole resistere al mistero dell’Incarnazione. Abbiamo visto la serenità e la gratitudine sul suo viso, cieca fiducia nella presenza divina che soccorre, “in piedi e ucciso”, chi si mette alla sua scuola nell’attesa e nell’umiltà del discernimento dei segni dei tempi.
Ci piace ricordare, come prezioso compendio di una così densa serata di significati, l’intervento della band musicale storica “Le Folgori” che ci ha trasportati in atmosfere struggente ma dal sapore dell’attesa del Tempo che viene: “Se il cielo che noi guardiamo dovesse crollare o cadere e le montagne dovessero sbriciolarsi, non piangerò, non piangerò, no, non verserò una lacrima, finché tu starai con me, stai con me….Non avrò paura, oh, non avrò paura finché tu sarai con me….So darling, darling stand by me”.
A noi che siamo intervenuti nella singolarità di questo incontro, convocati ognuno per nome e con grande stima ed affetta da parte della Cesarale, è stato consegnato il testimone della fede assieme al compito, specialissimo ed intimo di vivere la teologia dell’ ”adesso” ecclesiale.
Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta: «Vieni!». (Ap 22,17)
Visualizzazioni: 647a cura di: Patrizia Cervone