Il sindaco di Gaeta plaude ai successi della Breast Unit di Latina
Il Sindaco di Gaeta Cristian Leccese e il Vice Sindaco – già Assessore alla Sanità – Teodolinda Morini, esprimono un plauso al Prof. Fabio Ricci, cittadino onorario di Gaeta, per l’importante riconoscimento conferito alla Breast Unit di Latina.
Nella nota riportata dagli organi si informazione si legge: “La Breast Unit di Latina fra le tre scelte nella Regione Lazio da Europa Donna per l’indagine riportata sul magazine “IL PUNTO” e presentata recentemente in una conferenza stampa nazionale a Milano.
Una scelta che, insieme al Centro Multidisciplinare di Senologia di Latina, premia tutta l’Azienda Sanitaria per il lavoro svolto e i risultati raggiunti negli ultimi anni.
Già nello scorso mese di ottobre, celebrando a Cisterna di Latina la Seconda Giornata Nazionale di Sensibilizzazione sul Tumore al Seno Metastatico, organizzata dalla Consulta delle Donne, l’Amministrazione Comunale, con la partecipazione della Breast Unit della ASL di Latina, l’Università Sapienza di Roma – Polo Pontino, la Regione Lazio ed Europa Donna, era stato fatto il punto della situazione, rimarcando come, accanto allo sviluppo della ricerca scientifica e l’efficacia delle nuove terapie personalizzate e promettenti, si fosse rivelato importantissimo l’approccio multidisciplinare, con la presa in carico della donna affetta da tumore in una Breast Unit. La paziente diventa parte integrante della Breast Unit la cui équipe punta alle cure ma anche alla qualità della vita, grazie ad una umanizzazione del percorso.
Una scelta che, insieme al Centro Multidisciplinare di Senologia di Latina, premia tutta l’Azienda Sanitaria per il lavoro svolto e i risultati raggiunti negli ultimi anni.
Le pazienti – disse la Direttrice Generale della ASL di Latina Silvia Cavalli concludendo il convegno: “devono essere Accolte, Ascoltate, Comprese, non sminuite nei loro timori, non relegate ad un ruolo di passività ed impotenza, ma assumere un ruolo condiviso degli eventi che faccia emergere le loro fragilità, creando una rete solidale, in cui la somma di tante debolezze diventano una grande forza. Non dobbiamo curare il tumore della mammella, ma la paziente affetta dal tumore”. Ma torniamo all’inchiesta apparsa su “IL PUNTO”, magazine di Europa Donna Italia (EDI), un movimento fondato nel 1994 a Milano su intuizione dell’oncologo Umberto Veronesi su iniziativa della European School of Oncology oggi presente in 47 Paesi dell’Unione, con l’obiettivo di rispondere efficacemente alle esigenze delle donne prima, durante e dopo la malattia, che svolge un’opera di sensibilizzazione sul tumore al seno, proponendosi come il principale movimento di opinione per la tutela dei diritti alla prevenzione e alla cura del tumore al seno.
“Il Punto”, come riportato nell’ Editoriale della Presidente Nazionale Rosanna D’Antona (pag. 1 del magazine), ha voluto raccontare i percorsi terapeutici esistenti in Italia per le pazienti con tumore al seno metastatico, scegliendo alcune delle realtà più significative del Nord, Centro e Sud d’Italia. Per ciascuna Regione, sono stati intervistati i referenti istituzionali, i Direttori di alcune Breast Unit e le pazienti con il loro vissuto sulla qualità di cura percepita nei luoghi di cura, mettendone in evidenza le aree di miglioramento.
Il lavoro si è svolto sotto la guida di un comitato scientifico, composto da oncologi di fama internazionale che ha dato il proprio contributo con le esperienze sulla pratica quotidiana e non, indicando i percorsi terapeutici da intraprendere per renderli più efficaci per tutte le pazienti del territorio. Quattro Regioni tra Nord, Centro e Sud sono diventate la parte “pulsante” de “IL Punto”. Per ogni Regione sono state identificate tre Breast Unit: le domande che sono state poste hanno un filo logico, dalla presa in carico della donna con tumore al seno metastatico, fino alle terapie necessarie per il controllo del dolore. Le 4 Regioni individuate in Italia sono il Veneto, l’Emilia Romagna, il Lazio e la Puglia.
Per ogni Regione sono state individuate 3 Breast Unit. Per il Lazio le 3 Breast Unit Scelte sono il Policlinico A. Gemelli IRCCS di Roma, l’Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata di Roma, l’Ospedale S.M. Goretti di Latina (pag. 7 del magazine). Gli esempi delle Breast Unit delle quattro Regioni prese a campione, non rappresentano la chiusura di un capitolo, ma un Punto su cui innescare futuri coinvolgimenti e miglioramenti portando in primo piano la necessità di avere le stesse offerte di servizi in ogni Centro di Senologia Multidisciplinare italiano e che nella strutturazione di ogni Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) vengano ascoltate anche le esigenze delle donne.
E’ stata rimarcata inoltre la necessità di fare rete, riunendo tutte le forze disponibili in uno sforzo corale, per la riuscita di un progetto che vuole dare finalmente una risposta alla domanda di un bisogno che deve continuare a risuonare con forza su tutto il territorio nazionale, perché i diritti delle donne alla prevenzione e alla cura restino sacrosanti e si diano risposte sempre più adeguate alle loro richieste ed esigenze.
L’impegno della Breast Unit di Latina, dei vertici della ASL di Latina si è indirizzato in questa direzione fin dalla sua istituzione e oggi il riconoscimento del lavoro svolto e in itinere non può che spronare a fare ancora di più e meglio. Come commentato per l’occasione dalla Direttrice Generale Silvia Cavalli: “abbiamo intrapreso con il coinvolgimento delle Associazioni territoriali, delle Istituzioni, un cammino di speranza nel lavoro e nella ricerca rivolto verso il futuro, un futuro di vittorie per le donne affette dal tumore al seno. Dobbiamo costruire insieme questa storia”.
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