La Giunta Comunale approva la proposta dell’istituto Nautico “Caboto” di intitolazione di tre aule ad Antonio Troisi, Francesco Trapani e Romeo Bondanese
Gaeta, 25 gennaio 2024 – Tre luoghi per rendere omaggio a tre figure che si sono distinte per particolari doti umane e professionali, contribuendo in modo diverso a portare alto il nome del glorioso Istituto Nautico “Giovanni Caboto”. Con Deliberazione n. 8 del 22 gennaio, la Giunta Comunale ha espresso parere favorevole sull’istanza presentata dall’Istituto di Piazza Trieste circa la proposta di intitolazione di tre importanti aule, avanzata nell’ambito dei festeggiamenti dei 170 anni dall’istituzione.
Al fine di onorare e mantenere vivo il ricordo di coloro che sono stati determinanti per lo sviluppo della scuola, incidendo sulla sua storia, e di chi si è distinto per generosità e affetto per i suoi amici, al punto di perdere la vita per proteggerne uno di questi, saranno intitolati: l’Aula Magna al docente e poi Dirigente per 27 anni, Antonio Troisi; il Laboratorio di Navigazione Simulata al Comandante di Lungo Corso e poi educatore e docente, Francesco Trapani; la Palestra dell’Istituto, luogo in cui i ragazzi dell’Istituto vivono tutta l’energia e le dinamiche della loro adolescenza, allo studente, tragicamente scomparso mentre con il suo corpo faceva scudo ad un altro amico, Romeo Bondanese.
«Abbiamo subito accolto favorevolmente – commenta il Sindaco Cristian Leccese – la proposta dell’Istituto Nautico “Giovanni Caboto” di rendere omaggio a tre figure, il Preside Antonio Troisi, il Professor Francesco Trapani e il giovane studente Romeo Bondanese, che, in maniera differente, hanno contribuito a portare alto il nome del glorioso Istituto Nautico “Giovanni Caboto”. Parliamo di un’eccellenza formativa del mare e per il mare – guidata negli ultimi anni con energia e slancio dalla Dirigente Scolastica, Maria Rosa Valente -, che quest’anno festeggia i 170 dall’istituzione e rappresenta per la nostra Città e per il nostro territorio un motivo di vanto e di orgoglio. Una scuola la cui storia è legata alla storia di Gaeta, che ha formato generazioni e generazioni di naviganti, determinando la vita e l’economia della Città e del circondario».
«In occasione del 170simo anno – ha dichiarato il Dirigente scolastico, Maria Rosa Valente – dalla fondazione dell’Istituto, la comunità del Caboto ha pensato di ricordare, con l’intitolazione di aule dedicate, il Preside Antonio Troisi e il Prof. Francesco Trapani per il loro ruolo rilevante e trainante all’interno dell’istituto, e lo studente Romeo Bondanese, scomparso tragicamente la sera del 16 febbraio 2021, perché rappresenti per tutti gli alunni un monito alla riflessione sulla non violenza e sul valore della vita e dell’amicizia. Ecco che già dal mese di giugno 2023 si è avviato l’iter burocratico che prevede alcuni passaggi, tra i quali il nulla osta della Prefettura e quello della Giunta Comunale. Si è in attesa delle delibere dell’Ufficio Scolastico Provinciale e dell’Amministrazione Provinciale di Latina per rendere esecutiva la proposta con una manifestazione, alla quale saranno invitate le autorità religiose, civili e militari locali e non».
«È una decisione importante e significativa – aggiunge l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Gianna Conte – che onora tre persone che hanno dato un contributo significativo all’Istituto di Istruzione Superiore “Giovanni Caboto” di Gaeta: Il Preside Antonio Troisi, un dirigente scolastico illuminato che ha guidato l’Istituto per molti anni, con grande passione e dedizione, contribuendo a modernizzare la scuola e a renderla un punto di riferimento per la formazione dei giovani marittimi; il Prof. Francesco Trapani, un docente di grande competenza e passione che ha formato generazioni di studenti, diffondendo la cultura del mare e promuovendo le professioni marittime; Romeo Bondanese, un giovane studente brillante e generoso, che si è sempre distinto per la sua gentilezza e il suo altruismo. Sono sicura che queste intitolazioni sono un modo per ricordare e celebrare l’eredità di tre persone che hanno lasciato un segno indelebile non soltanto nella grande “famiglia” scolastica del Caboto ma anche nella nostra comunità».
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