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L’angelo dell’endoscopista che arriva da Wuhan, presentato a Roma al congresso EndoLive

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Arriva dall’Oriente la rivoluzione dell’intelligenza artificiale applicata all’endoscopia. Se ne parlerà estesamente nel corso del congresso Endolive 2024 che apre oggi i battenti all’Auditorium dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma (29-31 maggio), al cospetto di oltre 500 partecipanti, giunti da tutto il mondo o collegati a distanza. Nel corso del convegno per la prima volta al mondo verrà utilizzato il sistema Endoangel®, al di fuori dei confini della Cina. Anche la giapponese Olympus presenterà, in anteprima nel corso di Endolive, un sistema innovativo, un ecosistema di software a supporto dell’endoscopia. E la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS sarà il primo centro europeo a utilizzarlo.

L’intelligenza artificiale (IA) sta entrando sempre più a far parte del ‘corredo’ dell’endoscopista, ma in maniera limitata all’individuazione delle lesioni sospette (come i polipi del colon). Ma adesso, arriva da Wuhan, la megalopoli cinese nota per essere stata la culla della pandemia di Covid-19, quella che a detta degli esperti rappresenta una vera e propria rivoluzione nel campo, un deciso scatto in avanti.  “Gli strumenti di IA utilizzati finora in endoscopia – spiega il professor Cristiano Spada, ordinario di gastroenterologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, direttore dell’Unità Operativa di Endoscopia Digestiva Chirurgica di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e direttore del congresso Endolive 2024, insieme al professor Guido Costamagna, direttore dello European Endoscopy Training Center dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Centro di eccellenza malattie gastro-intestinali e endocrino-metaboliche Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola – sono stati addestrati a riconoscere e caratterizzare le lesioni sospette, come i polipi del colon, anche quelli piccolissimi che potrebbero sfuggire all’occhio del chirurgo. L’IA ci aiuta a caratterizzarli, cioè a riconoscere se si tratta di un polipo infiammatorio semplice o di un adenoma, da togliere perché a rischio neoplastico”. Si tratta di sistemi di supporto al medico, che accendono i riflettori sulle lesioni sospette e che sono stati sviluppati in questi ultimi anni dalle principali aziende produttrici di strumento endoscopici, in particolare dal Giappone (Olympus, Pentax, Fuji) e dagli USA con Medtronic, che sta distribuendo una tecnologia made in Italy (GI Genius® inventata e prodotta da Cosmo Intelligent Medical Devices). “Endoangel invece, una company cinese di Wuhan – sottolinea il professor Spada – rappresenta un’evoluzione di questi sistemi, un modo diverso di pensare all’intelligenza artificiale, un sistema intelligente di qualità, che non si limita a segnalare al medico le lesioni sospette ma che gli fa letteralmente da tutor per l’esecuzione di un esame endoscopico (gastroscopia, colonscopia ed eco-endoscopia) a regola d’arte”. Endoangel dà infatti al medico dei feedback in tempo reale durante l’esecuzione dell’esame, ‘avvertendolo’ se lo sta effettuando in modo non corretto. “Le linee guida – spiega il professor Spada – stabiliscono che per studiare bene il colon durante la fase di retrazione dello strumento endoscopico, è necessario condurre questa parte dell’esame per almeno 6 minuti; se l’endoscopista ‘esce’ dal colon in due minuti, l’apparecchio glielo segnala (è dotato di una sorta di tachimetro, di ‘contachilometri’) e lo invita a rallentare la procedura; se si va troppo veloce infatti, si rischia di non vedere le lesioni”. Un altro dei parametri di qualità di un’endoscopia ben fatta è quello di raggiungere il ceco, l’ultimo tratto del colon visualizzato durante una colonscopia, subito prima dell’intestino tenue. “Gli studi dicono che c’è un tasso di errore a questo riguardo – rivela il professor Spada – perché spesso si ritiene erroneamente di aver raggiunto il ceco; Endoangel è stato addestrato a riconoscere questo tratta del colon e quando l’endoscopista arriva a questo livello, sullo schermo del monitor Endoangel lo avverte che è arrivato a target, illuminando il disegno del ceco. Il sistema insomma guida letteralmente la mano dell’endoscopista durante l’esame”.  Nel corso del convegno Endolive questo sistema verrà utilizzato per la prima volta al mondo, al di fuori dei confini della Cina. “Successivamente – anticipa il professor Spada – avvieremo una collaborazione con questa azienda cinese, e saremo l’unico centro europeo, per sviluppare ulteriormente questa tecnologia e customizzarla per l’Europa. Questo sistema infatti è stato addestrato su un contesto epidemiologico completamente diverso dal nostro; l’incidenza di cancro dello stomaco in Cina è molto più alta di quello del colon; in Europa è esattamente il contrario; è necessario dunque addestrare l’IA a riconoscere meglio le lesioni del colon, più frequenti in occidente”. Arriva invece dal Giappone (Olympus) un ecosistema, una piattaforma popolata da una serie di software, in grado di raccogliere e sviluppare informazioni, raccolte durante tutte le fasi dell’esame endoscopico, dal momento della prenotazione (sistemi di supporto per fare le liste in base all’urgenza del caso da studiare), all’analisi delle lesioni sospette rilevate durante l’indagine, all’elaborazione del referto dell’indagine. “Anche questi sono sistemi di ‘supporto’ dell’endoscopista – afferma il professor Spada –  non vanno in automatico, non sostituiscono cioè il medico. La Olympus presenterà questo sistema innovativo in anteprima nel corso di EndoLive. E Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS sarà il primo centro europeo a disporre di questo sistema”.

Fonte: L’angelo dell’endoscopista che arriva da Wuhan, presentato a Roma al congresso EndoLive

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a cura di: Maria Rita Montebelli