Le parole-chiave di crisi e resilienza delle donne con tumore del seno avanzato individuate dal progetto NARR-ARTI
Si tratta di un progetto di medicina narrativa digitale, supportato da strumenti di intelligenza artificiale generativa (Chat GPT 4.0) e condotto sulla piattaforma digitale DNMLab.IT. Protagoniste le pazienti in cura per un tumore del seno metastatico. I risultati consentiranno ai medici di cogliere in maniera dinamica e tempestiva la comparsa di tossicità nel corso delle cure e, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, di individuare le parole chiave della crisi, ma anche quelle della resilienza, sulle quali far leva per ottenere il massimo dalle cure contro il cancro. Questa innovativa progettualità, supportata in maniera non condizionata da AstraZeneca, è stata avviata dal Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS ed è attualmente in corso in diversi ospedali italiani e si sta avviando in alcuni Paesi Europei.
Come vive una donna con un tumore al seno metastatico e quali pensieri attraversano il suo quotidiano? La risposta verrà dal progetto NARR-ARTI, un monitoraggio narrativo digitale che, attraverso strumenti di intelligenza artificiale (Chat GPT 4.0) cercherà di individuare le ‘bandierine rosse’, cioè le parole chiave dei pensieri improntati alla negatività, che i medici curanti dovranno elaborare insieme alle pazienti, lavorando sulle tossicità, anche emotive ed esperienziali, che possono averle prodotte. Ma anche le ‘bandierine verdi’, quei raggi di luce di positività, che brillano anche all’interno di un percorso di cura oncologico, veri e propri lascia-passare al beneficio e al recupero, sui quali far leva per ottimizzare i risultati dei trattamenti e migliorare la qualità di vita. Saranno questi gli output di NARR-ARTI, un percorso di medicina narrativa digitale, coadiuvato da strumenti di intelligenza artificiale generativa, in corso al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, primo ospedale italiano ad aver messo in opera il progetto. Per la sua realizzazione, sostenuto da un contributo non condizionante di AstraZeneca, il Policlinico Gemelli si avvarrà della piattaforma digitale DNMLab.IT, ideata dalla PMI innovativa DNM Società Benefit Srl. La piattaforma DNM è uno strumento protetto di comunicazione, dedicato alle donne affette da questa patologia, una sorta di diario digitale che rileva il vissuto soggettivo delle pazienti, fornendo così ai medici una base di conoscenza inedita, un grande insight nel vissuto delle pazienti per migliorare i loro outcome di trattamento e la qualità di cura e di vita.
“NARR-ARTI – spiega la dottoressa Alessandra Fabi, Responsabile della Medicina di Precisione in Senologia, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS – è una progettualità che nasce al Gemelli, con l’intento di rendere noto, tra i clinici e non solo, questa nuova modalità di intercettare in maniera dinamica il vissuto delle pazienti affette da tumore della mammella in stadio avanzato, attraverso un diario narrativo digitalizzato. Il progetto offre la possibilità alle pazienti di entrare in questa piattaforma, ideata e portata avanti dalla dottoressa Cristina Cenci, antropologa che ha strutturato il diario narrativo e responsabile del DNM Società Benefit. Attraverso stimoli narrativi forniti dalla piattaforma, la paziente descrive il proprio vissuto”. Il Gemelli, che è stato il primo centro ad avvalersi della piattaforma DNM, è una tessera di un mosaico più ampio che vede coinvolti altri centri italiani e internazionali. “NARR-ARTI è un progetto però squisitamente italiano – spiega la dottoressa Fabi – che nasce da due progettualità (PERGIQUAL e InPerson), supportati da due bandi, di cui siamo stati vincitori, sulla digitalizzazione della medicina narrativa in pazienti con tumore del seno avanzato. E quello che la piattaforma restituisce è una miniera di informazioni perché, a differenza della staticità dei PROMs (i questionari di qualità di vita – HRQoL – sono comunque presenti sulla piattaforma e vengono integrati con la medicina narrativa digitalizzata), la piattaforma consente di intercettare in maniera dinamica i need delle pazienti durante i trattamenti. Ma non è tutto. Per la prima volta, come abbiamo dimostrato nello studio PERGIQUAL, di cui a breve avremo i risultati definitivi e in corso di pubblicazione, noi andremo a intercettare anche le “risorse” delle pazienti sulle quali non si è mai scritto, né detto nulla. Dopo una prima fase, dove vengono esaminate le problematiche, i bisogni, la richiesta di ricevere aiuto da parte dei clinici, andremo a individuare le risorse, i punti di forza di queste donne. Quel quid che consente loro di allinearsi alla cura e di potenziarne i risultati”. Nel NARR-ARTI entra in ballo anche l’intelligenza artificiale che va a catturare le parole, anche attraverso un aspetto quantitativo. “I clinici identificano i gradi di tossicità, il numero di effetti collaterali, la durata di essi e le ‘tossicità emotive’ – spiega la dottoressa Fabi -. L’intelligenza artificiale cattura le parole e quantifica la problematica. NARR-ARTI è anche una progettualità di informazione e di educazione che coinvolgerà associazioni pazienti, anche attraverso appositi eventi organizzati sui social media”.
Visualizzazioni: 109a cura di: Maria Rita Montebelli