Il ricordo del Prof. Giovanni Scambia nelle parole di Giusy Palermo
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“In un’intervista gli chiesero quale fosse la sua canzone preferita. “Un Senso” di Vasco Rossi, rispose, e ora capisco davvero perché. Quella canzone, più di qualsiasi altra, rifletteva la sua visione del mondo, la sua continua ricerca, la sua incessante domanda sul significato della vita. Non si trattava di una risposta definitiva, ma di una costante interrogazione, di una speranza che non si spegne mai, anche quando tutto sembra perdersi. Ogni verso, ogni nota di quella canzone parlava di un cammino in cui il senso non è mai raggiunto, ma sempre cercato, giorno dopo giorno, passo dopo passo.
Nel corso degli anni, ho avuto modo di osservare come la sua vita si intrecciasse con quelle parole. Ogni scelta, ogni parola che pronunciava, ogni gesto che compiva, sembrava riflettere quella stessa tensione verso l’ignoto, verso qualcosa che si sfugge e al contempo attrae. Anche nei momenti più difficili, quando la malattia l’ha messo alla prova, non ha mai smesso di chiedersi, di interrogarsi, di cercare un significato più profondo, di scoprire quel “senso” che sembrava sfuggirgli.
Non era una persona che cercava risposte facili, non si accontentava mai di ciò che appariva evidente. La sua forza non stava nell’avere risposte, ma nel non arrendersi mai alla domanda, nel continuare a cercare, nell’affrontare l’incertezza con coraggio. Viveva ogni momento come un’opportunità di scoprire, di comprendere, di evolversi. La sua vita, proprio come la canzone che tanto amava, è stata un viaggio senza una meta fissa, un cammino che si arricchiva di ogni passo fatto, di ogni riflessione, di ogni ricerca.
Oggi, mentre sentiamo il vuoto della sua assenza, capiamo che quella ricerca, quella domanda incessante, è stata la sua lezione più grande. La vera bellezza della vita non sta nelle risposte che otteniamo, ma nel coraggio di vivere la domanda, nel non fermarsi mai, anche quando sembra che la strada si perda nell’oscurità. Come Vasco canta, “un senso a questa vita non l’ho trovato mai”, e forse, proprio nella sua continua ricerca, si celava il senso più profondo dell’esistenza.
La sua vita ci ha insegnato che il vero valore di un’esistenza non sta nell’arrivare a una conclusione, ma nel non smettere mai di cercare, nel non accontentarsi mai delle risposte facili, nell’affrontare con determinazione e curiosità il mistero che ogni giorno ci si presenta. La ricerca di senso è, in fondo, il cammino più autentico, quello che non ha paura di perdersi, perché sa che ogni passo, anche quello più incerto, è parte di un viaggio che dà significato a tutto”.
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