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A Gaeta “Passo per passo…per la Rinascita”.

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Passo per passo…per la Rinascita

Il progetto “Passo per passo…per la Rinascita“, al quale gli alunni dell’Istituto Comprensivo Principe Amedeo di Gaeta rispondono con coinvolgimento e interesse, è partito lo scorso anno e viene portato avanti dalla prof.ssa Manuela Garau nelle sue classi, nelle ore di compresenza e di ed. civica.

Attraverso l’analisi di articoli di cronaca, attività di produzione e riflessioni condivise, gli alunni divengono maggiormente consapevoli di quanto sia importante la lotta ad ogni forma di violenza: verbale, fisica, psicologica, non solo sulla donna, ma tra pari e quella che si consuma tristemente nelle mura domestiche.

La tavola rotonda che si è tenuta il 13 dicembre al Castello Angioino di Gaeta, alla presenza dell’Assessore alla Pubblica Istruzione e alle Politiche Giovanili Gianna Conte; la Prof.ssa Manuela Garau; la Preside Maria Angela Rispoli; l’artista e Presidente dell’Ass. “Tamburo Rosso” Valentina Ferraiuolo; la Mediatrice Familiare e Scolastica Maria Rosaria Sasso; la Coordinatrice della Casa Rifugio, Chiara Panero del Centro per non subire violenza di Genova, lo Psicologo della Comunicazione Max Maglione, e l’Amm. Delegato della Base Nautica Flavio Gioia Luca Simeone.

La Mediatrice Familiare e Scolastica Maria Rosaria Sasso e l’Assessore alla Pubblica Istruzione e alle Politiche Giovanili Gianna Conte

La prof.ssa Garau ha sottolineato le finalità di un percorso che si pone l’obiettivo di aiutare chi è soffocato e attanagliato dal dolore e pensa di non avere via d’uscita, anche perché sprovvisto di strategie da mettere in atto.

L’evento “Prevenire per curare” ha come obiettivo quello di riflettere sugli strumenti che i genitori, gli educatori, gli insegnanti, i giovani possono acquisire per contrastare ogni forma di violenza.

Tutti possiamo diventare “Anime in Rinascita” che decidono, cioè, di non arrendersi, spingendo il cuore oltre ogni limite.

Si può passare dal disagio al benessere della Rinascita, ha sottolineato la prof.ssa Garau, solo attraverso azioni integrate di promozione dell’autostima e dell’autoefficacia dei giovani; con l’attuazione di progetti sulla Mediazione Scolastica, sul bullismo…; attraverso circle time scolastici con psicologi e addetti ai lavori; e con il risveglio delle coscienze degli adulti tramite tavole rotonde e convegni.

Ognuno di noi, nel proprio piccolo, come afferma G. D’Annunzio “Deve fare della propria vita come si fa un’opera d’arte”.

Prof.ssa Manuela Garau

Manuela Garau ha ringraziato  i “preziosi relatori che hanno aderito, mettendo le loro competenze e la loro professionalità a servizio del bene comune. Grazie a tutti gli ospiti, amici, parenti, colleghi presenti  e arrivati anche da lontano. Grazie alla calda accoglienza del personale del Castello Angioino di Gaeta che ci ha magicamente ospitati in questo inizio di un viaggio per Rinascere ogni giorno, insieme”.

Così la prof.ssa Garau ha sintetizzato le finalità del progetto: “Passo per passo…per la Rinascita è rivolto alla lotta contro ogni forma di violenza. Mi sono resa conto tra i banchi di scuola che bisognava fare qualcosa per riflettere insieme su ogni tipo di violenza subita o arrecata.

L’infanzia e l’adolescenza sono un terreno fertile di apprendimento, dove si strutturano una serie di competenze e conoscenze che diventano il loro patrimonio culturale, sociale e relazionale. Per questo motivo la scuola e tutti noi educatori, adulti, genitori abbiamo il dovere di offrire loro gli strumenti, l’attenzione e l’ascolto per combattere ogni forma di violenza.

Negli anni di insegnamento ho constatato, però, che ciò non bastava ad aiutarli, da qui la realizzazione dell’evento “GDR, per la Rinascita”, che ha coinvolto nella riflessione gli adulti.

Ho voluto dare voce al loro urlo di dolore, una sofferenza spesso negata, inespressa, al loro ruggito di rabbia che porta troppo spesso a episodi estremi di violenza auto-diretta ed etero-diretta.

I giovani hanno bisogno di noi, e di acquisire quei mezzi di comunicazione e di gestione delle proprie emozioni, ma noi genitori abbiamo il dovere di fermarci e di scendere nel profondo della nostra anima per far sì che il nido famigliare non sia “il castello dell’orrore o la prigione” come è stato più volte definito, ma il luogo sicuro di ascolto e crescita armonica dei nostri figli”.

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a cura di: Redazione