Al Gemelli domenica 17 novembre si celebra la Giornata Mondiale della Prematurità
Una mostra fotografica intitolata “AIUTAMI A CRESCERE” finanziata da Genitin Onlus e dal Comitato Disabilità Municipio X di Roma verrà realizzata per l’occasione presso la hall del Gemelli.
Si intitola “AIUTAMI A CRESCERE” la Mostra Fotografica realizzata in occasione della Giornata mondiale della prematurità che si festeggia domenica 17 novembre e che verrà allestita presso la hall del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, permanente fino al 24 novembre.
La mostra è stata realizzata da Pamela Pompei, vicepresidente del Comitato Disabilità Municipio X di Roma, insieme a Genitin Onlus, la cui Presidente è Giovanna Astorino, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere iniziative volte a tutelare e proteggere la vita e la salute dei neonati prematuri.
“Quest’anno abbiamo voluto far “parlare” le immagini per ricordare che ogni anno più di 13 milioni di neonati (10% di tutti i nati) nascono prematuri nel mondo e di questi quasi 1 milione muore per complicazioni legate alla prematurità” come ci illustra Giovanni Vento, Direttore della UOC di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Professore Associato di Pediatria generale e specialistica all’Università Cattolica.
“La Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS ogni anno assiste con amore e dedizione centinaia di bimbi prematuri e super-prematuri, essendo il reparto di Patologia Ostetrica un centro di riferimento per le gravidanze a rischio ed essendo il reparto di Terapia Intensiva Neonatale centro HUB con un’equipe medico-infermieristica altamente specializzata e fortemente motivata, supportata da tecnologie avanzate e che si avvale di un team multidisciplinare e multiprofessionale, con specifiche competenze: neuropsichiatri infantili, psicologi, chirurghi pediatri, neurochirurghi infantili, cardiologi pediatri, oculisti pediatri, fisioterapisti, microbiologi, bioeticisti, ematologi. Particolarmente significativa è la presenza dei genitori dei bambini che rientrano a pieno titolo nella CARE del bambino stesso.
Fondamentale in questo progetto la forte sinergia fra tutto il team ed in particolare la stretta collaborazione fra il personale medico ed infermieristico”.
Continua il professore “Lo scorso anno i piccoli assistiti presso i reparti di Terapia Intensiva Neonatale, Terapia Sub-Intensiva Neonatale e Patologia Neonatale sono stati circa 800. Di questi, ben 350 sono stati ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale e cento di loro, nati prima della trentesima settimana, pesavano meno di un chilo e mezzo (qualcuno anche meno di 500 grammi): il 90% dei neonati che pesano meno di 1.5 Kg alla nascita sopravvive e circa il 70% sopravvive senza complicanze. Con la Coordinatrice Infermieristica dottoressa Francesca Gigli e con l’intero team medico –infermieristico abbiamo contribuito a sviluppare tanti piccoli grandi progetti di vita che, per giungere a compimento, per abbracciare la vita da persone ‘complete’, hanno bisogno di cure specializzate e multidisciplinari. Fondamentale è il contributo della ricerca per migliorare la pratica clinica: l’attivazione della bedside surgery, l’inaugurazione della Banca del latte umano donato, l’attivazione di un master infermieristico in area neonatologica, la definizione dei fattori di rischio perinatali insieme all’uso di strategie di ventilazione innovative e a una nuova tecnica di somministrazione del surfattante per la prevenzione della patologia polmonare cronica, l’uso sistematico dell’ecografia toracica, cardiaca, cerebrale, addominale e degli accessi vascolari, l’uso del sangue del cordone ombelicale, la prevenzione del danno cerebrale, l’uso dell’intelligenza artificiale e la prevenzione delle infezioni rappresentano i nostri maggiori impegni nella presa in carico dei neonati e delle loro famiglie. Sosteniamo inoltre la formazione del personale sanitario per promuovere l’assistenza neonatale nei paesi a minori risorse”, conclude il professor Vento.
La mostra vuole sottolineare, attraverso gli occhi non solo di una fotografa ma anche di una madre di due gemelli di 27 settimane, le difficoltà dei bambini nati prematuri ma soprattutto la loro forza nel voler crescere.
Anche quest’anno la facciata del Gemelli si tingerà di viola, colore simbolo della Prematurità, per celebrare la Giornata mondiale dedicata.
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