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“Annotazioni, vicende e ricordi. I diari del maestro Luigi Pignatiello”. Questo il titolo del volume, edito da deComporre, presentato il 5 aprile scorso nella chiesa di San Carlo Borromeo, a Gaeta.

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Gaeta, 07 Aprile 2025 – Ad accogliere il pubblico, insieme al parroco, don Erasmo Matarazzo, e al sindaco, dott. Cristian Leccese, c’erano i curatori del libro: Carmelina e Vincenzo Pignatiello, figli del maestro che, in quella stessa chiesa, è stato catechista negli anni 70 e 80 del Novecento.

Ma è stato soprattutto un insegnante di scuola elementare: educatore, fervente cattolico, uomo colto, onesto e ironico, che, seppure all’apparenza schivo e malinconico, ha sempre avuto la parola giusta per ogni circostanza.

Nato a Caserta nel 1924 e venuto a mancare nel 2011 a Cassino, il maestro amava leggere, dipingere, scrivere ed ha lasciato alcune agende con appunti, riflessioni, approfondimenti che, oggi, sono diventati un libro prezioso, utile per quanti vorranno documentarsi su tematiche tornate di scottante attualità: la pace, la minaccia nucleare, l’economia che impone scelte dolorose e provoca disagi nella vita quotidiana.

Pignatiello amava Gaeta e si sentiva, contemporaneamente, parte integrante della Chiesa, indicando, nella correttezza civica e nella fede, le uniche vie per scongiurare mali apocalittici.

Fautore del dialogo, dell’accettazione dell’altro, dell’accoglienza amorevole dei più fragili (primi fra tutti i bambini), si augurava un ritorno della società (in quei decenni annichilita dal terrore della guerra fredda e dai soprusi in crescita esponenziale), alla sobrietà, all’amore, quello stesso che Cristo ci ha insegnato, morendo sulla croce.

Nelle agende del 1979 e del 2000, ha annotato le reazioni familiari, cittadine, nazionali e mondiali di fronte ai fatti sconvolgenti dei cosiddetti “Anni di piombo” (dall’assassinio dell’on. Aldo Moro a quello del prof. Vittorio Bachelet); le novità entusiasmanti del Pontificato di Giovanni Paolo II, le preoccupazioni per i disastri naturali diventati troppo frequenti. Per Gaeta sono citati gli indimenticabili parroci dell’epoca: don Antonio Monsurrò, mons. Paolo Capobianco, don Giuseppe Viola, don Cosimino Fronzuto e don Gennaro Avellino; i sindaci Pasquale Corbo, Giuseppe Damiano Uttaro, Silvio D’Amante; i padri e gli ex allievi salesiani, il prof. Nando Robbio, don Alberto Giordano, don Domenico Toscano, don Gaetano Manzo, don Stefano Castaldi, don Gianni Cardillo, don Vincenzo Macera, il maestro Dino Rebecchi, il dott. Tonino Cervone, il libraio Gerardo Campino, lo scrittore Pasquale Di Ciaccio e tanti altri.

Pignatiello Coltivava la preghiera e non perdeva occasione per ringraziare Dio, lodarlo per le meraviglie del creato, implorando misericordia per l’umanità.

Del catechista e presidente di Azione Cattolica ha parlato ampiamente la professoressa Mariarosaria Colozzo, mentre Sabina Mitrano, docente e consigliere comunale, ha messo in luce il valore che gli scritti di Pignatiello presentano nella trasmissione delle radici, da una generazione all’altra, della convivenza pacifica tra gli uomini.

A condurre la serata c’erano i giornalisti Giovanni Fantasia e Sandra Cervone mentre Christian Congedo e Claudia Macone hanno riproposto le canzoni così care al maestro.

Visualizzazioni: 190
a cura di: M.P.
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