CAPOL, primi dati sull’attuale campagna olearia in provincia di Latina
Produzione stimata di circa 130mila quintali di olive, in calo del 40% rispetto alla media delle annate precedenti di carica. Le analisi iniziali confermano però la qualità degli oli pontini.
“La conoscenza sensoriale e organolettica è di importanza strategica, soprattutto in stagioni come questa che si prospettano difficili dal punto di vista quantitativo, e solo un controllo analitico accurato può dare indicazioni certe sulla qualità del prodotto” – spiega Luigi Centauri. Secondo gli ultimi dati anche nella provincia di Latina è previsto un calo in media di circa il 40% rispetto alle annate precedenti di carica, con produzione stimata di circa 130mila quintali di olive.
In molte zone della provincia di Latina la fioritura è stata tardiva e l’allegagione compromessa da un andamento stagionale anomalo, con marzo siccitoso e le piogge e il freddo di maggio che hanno limitato l’impollinazione dei fiori. Il forte caldo estivo ha neutralizzato la mosca ma incrementato la siccità determinando il raggrinzimento delle olive, che solo a fine settembre, con le prime piogge, si sono ridistese e reidradate, iniziando l’attività di inoleazione. “Dalle prime analisi gli oli pontini risultano comunque di grande pregio – precisa Luigi Centauri – a conferma della straordinaria resistenza e versatilità delle cultivar autoctone, in particolare dell’Itrana, capace di regalare un olio dal sapore inconfondibile, con note mediamente piccanti e amare e dall’intenso sentore fruttato di foglia di pomodoro ed erba verde, con buon quantitativo di polifenoli bioattivi, dai grandi benefici per l’organismo, vista la funzione antiossidante di tali sostanze”.
a cura di: Marco Castaldi