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Ciao Domenico! Il saluto del giornalista Vanni Albano.  

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La scomparsa dell’amico Domenico D’Agnese, avvenuta nella notte, mi addolora profondamente e suscita in me tanti ricordi del tempo che fu. Il prof. Domenico D’Agnese è stato uno dei cavalli di razza della politica gaetana nella cosiddetta Prima Repubblica. Vado a memoria, rispolverando ricordi ed aneddoti. Domenico D’Agnese è stato uno degli esponenti di primo piano del Partito Socialista a Gaeta. E lui rivendicava con orgoglio tale appartenenza. Del resto, come spesso ricordavamo assieme, il Partito Socialista è stato il primo dei grandi partiti di massa a nascere in Italia, nel 1892, a Genova con la denominazione di Partito dei lavoratori italiani. Venne eletto più volte Consigliere Comunale negli anni 70 ed 80. Nel 1989 ricoprì la carica di vice sindaco con delega, se non ricordo male, all’urbanistica. Il Sindaco era il repubblicano Sergio Tuccilli. Il Sindaco all’epoca era eletto dal Consiglio comunale. D’Agnese era un gigante tra giganti, accanto ai compagni di partito come Donaggio, Benedetto Antetomaso, Vellucci, il giovane Salvatore Di Maggio, il dott. Mino Pecorone. Sicuramente ne dimentico molti, ma vado a memoria e in preda all’emozione. Io ero giovane corrispondente del quotidiano Il Tempo. Di D’Agnese mi colpiva l’eloquio curato nei minimi particolari. Preparava i suoi interventi con minuzia e una liturgia tutta sua, vergando i suoi appunti su foglietti di carta bianchi. Occhiali sul naso modello Giuliano Amato per capirci, socialista anche lui, peraltro, Domenico era nato nel 1938, (come Amato per l’appunto) e chiedeva la parola e cominciava il suo intervento. Di tanto in tanto sollevava lo sguardo dai suoi appunti e argomentava con ragguagli ulteriori, guardando il consesso civico. Mai banale, ma autorevole e analitico nell’analisi dei problemi. Del resto l’amico D’Agnese era un professore di Chimica. Coniugava dunque il rigore scientifico con l’amore per un prosa corretta e scorrevole. Domenico D’Agnese aveva frequentato il liceo classico. Amava la classicità e le massime della lingua latina. Io lo conobbi meglio nella Seconda Repubblica, quando nel 2002, venne eletto nelle file di Forza Italia come Consigliere Comunale. Stringemmo una singolare amicizia che si nutriva del confronto tra la Prima e la Seconda Repubblica con ricordi e aneddoti. Non era più il “tempo” di Domenico, ma anche in quella consiliatura seppe farsi apprezzare per i modi cortesi e gentili, dispensando consigli alla nuova generazione di consiglieri. All’epoca ero addetto stampa del Comune di Gaeta. Ogni mattina attendevo il caro Domenico per il commento sui fatti del giorno. Ricordo che si congedava sempre con qualche dotta citazione. Una persona amabile che parlava negli ultimi tempi più con i suoi occhi che con le parole, ma la profondità del messaggio, unita ad una certa dose di ironia, era sempre tangibile. Un abbraccio forte alla famiglia, alla moglie, i figli, i numerosi nipoti. Gaeta perde un altro pezzo da novanta, ma l’ineluttabilità del tempo che trascorre non cancella l’onore, il ricordo e la fierezza di chi l’ha conosciuto ed amato. Il professor D’Agnese si iscrive di diritto nel Pantheon dei tanti bravi personaggi che hanno amato la città di Gaeta, nel solco della sua grande storia immensa e infinita. Ciao Domenico. Sempre nel mio cuore.

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