Ecco i “Rovi di Rose” del prof. Pasquale Scipione
Può bastare un “errore d’amore” a condannare all’oblio un uomo che “ha osato sfidare i dogmi della morale maggiormente condivisa”? E quando l’Umanità imparerà a “riscattarsi dal vizio del giudizio”? Sono queste solo alcune delle tante domande che scaturiscono dalla lettura di “Rovi di Rose”, il libro di Pasquale Scipione, recentemente pubblicato da Caramanica Editore. Dedicato “alle care nipotine Alice e Chloe” e arricchito da dipinti di Mario Liberace, il racconto parte da una citazione tratta da “Le myte de Sisyphe” di Albert Camus per ricordare a tutti che “Vivre n’est jamais facile” (Vivere non è mai facile) e che urge sicuramente chiedersi se valga la pena di esistere e se la sofferenza abbia un senso, se lo abbiano il pedono o la fede in un aldilà ignoto… Gli stessi protagonisti della storia, Gianni e suor Albina, si pongono le medesime domande, in un crescendo di situazioni e preoccupazioni scaturite dal momento in cui le loro vite si sono incrociate, indissolubimente. Una storia di riflessioni, insomma, di scelte d’amore e vicoli ciechi, rapporti al limite e circostanze a fatica mantenute segrete. Mascherare i sentimenti, del resto, non è mai stato facile per nessuno, soprattutto quando i legami risultano forti, dirompenti, addirittura opprimenti per lo strascico di rimorsi e pentimenti che si trascinano dietro!
Pasquale Scipione riesce a descrivere gli stati d’animo di entrambi, in un assillo di scelte da compiere, rigurgiti emotivi, voglia di sfidare i pregiudizi e realizzare in pienezza, libertà e serenità tanti sogni e desideri. E’ davvero così peccaminoso sentirsi al sicuro nelle braccia della persona amata? Può davvero l’Altissimo essere offeso nella sua onnipotenza da comportamenti amorosi normalissimi e per di più comuni al resto del genere umano? Chiacchiericci e polemiche non aiuteranno certo i due protagonisti a districarsi nel labirinto nel quale sono stati via via spinti da una pubblica opinione delusa e giudicante…
La storia andrà comunque avanti, proprio come la vita, in un’alternanza di stagioni che allontanano e incorniciano il “sentire” del cuore, mentre , tra i rovi di ciò che è stato, torneranno a fiorire le rose, intrise del dolore per il dramma della resa e la speranza in ciò che -nonostante tutto- potrà riservare il domani. Pasquale Scipione, di Formia, è stato docente e dirigente scolastico in diversi Istituti di Istruzione Superiore e ha pubblicato numerosi testi, sorattutto dal 2021 ad oggi.
Visualizzazioni: 338a cura di: Sandra Cervone