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Gaeta Discover: alla scoperta e valorizzazione del Borgo Medievale

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Un gruppo di sei studentesse (Matilde Molinari, Valentina Tana, Irene Biggio, Diana Tomassetti, Laura Scabello e Alessia Linzalone) dell’Università di Roma La Sapienza, sta portando avanti un progetto di valorizzazione culturale della città di Gaeta, mediante la realizzazione di una campagna social. Il progetto è parte del corso di Comunicazione dei Beni Culturali e del Territorio, un insegnamento accademico tenuto dalla docente Donatella Capaldi, professionista del settore.

Logo Instagram Geta Discover

Accedendo alla piattaforme di Instagram (@gaeta.discover) e Facebook ci avventuriamo alla scoperta delle origini di Gaeta, ne scopriamo il nome, la storia e le tradizioni in un viaggio che ci permette di dare uno sguardo alle parti del borgo meno conosciute o dimenticate.

Gruppo Gita – 4 Febbraio 2024

Dopo aver effettuato più sopralluoghi in città le ragazze hanno deciso di allontanarsi dall’immagine “cartolina” di Gaeta, fortemente legata all’idea della città come meta balneare. Sono quindi entrate nel vivo del progetto con un obbiettivo: ridare vitalità alle zone interne del borgo per spostare l’attenzione dei visitatori, ma anche dei cittadini, verso bellezze meno valorizzate della città.

Prima di poter parlare del borgo e della zona medievale era però necessario, secondo le ragazze, riesumare la memoria storica e culturale della città attraverso una divulgazione che fosse moderna, accessibile e smart. Dunque quale miglior mezzo se non quello delle piattaforme social? I post pubblicati trattano svariati argomenti: miti, leggende, gastronomia, musica, artigianato, antichi mestieri, arte, cinema e molto altro.

La strategia social consente di mantenere una comunicazione consistente, di coinvolgere qualunque tipo di pubblico e di generare interattività e interazioni, fondamentale prerogativa per la creazione di una comunità attiva. Oltretutto è un metodo divulgativo che permette di catturare l’attenzione dei più giovani, attraverso una narrazione piacevole, coinvolgente che sappia allo stesso tempo essere educativa.

«Auspichiamo che l’iniziativa possa rappresentare un modello da cui partire, anche per le istituzioni già presenti, per sviluppare una coscienza di luogo, per fa sì che il cittadino diventi parte attiva di un processo di ricostruzione e valorizzazione».

Le pagine offrono dunque un’ampia gamma di contenuti da scoprire: quelli che dominano sono di tipo prettamente storico e culturale, ma non manca nemmeno la ricetta della tipica tiella di Gaeta, raccontata dalle sapienti mani di Carlo Avallone, custode di una tradizione che porta avanti con la famosa Pizzeria del Porto.

Valentina Ferraiuolo all’Auditorium Santa Lucia

A questa si aggiunge la collaborazione delle ragazze con la musicista Valentina Ferraiuolo che, raccontano, «Ci ha permesso di scoprire un lato della città, la chiesa ora Auditorium Santa Lucia, dove le voci delle donne di Gaeta si fanno coro di un messaggio potente: quello della comunità». Proprio da Santa Lucia, che le ragazze ci svelano sarà protagonista dei prossimi post in programma, parte il processo di ricostruzione: «Crediamo che un luogo speciale di connessione come Santa Lucia e il coro siano la metafora perfetta per rappresentare la necessità di unirsi nel segno di un obbiettivo comune».

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