I dipinti di Magnatti sulla nuova Nave Ammiraglia della Marina Militare Italiana. Una mostra al Club Nautico domenica 10
Il Club Nautico Gaeta ospiterà, il 10 novembre prossimo, una mostra di dipinti di Mario Magnatti, Pittore di Marina benemerito. È previsto, per le ore 17, un incontro di presentazione della rassegna stessa, cui parteciperanno, unitamente all’artista, il Presidente del Club Nautico Gianpaolo Scalesse e, in qualità di relatori, il dott. Salvatore Valente e 1° Luogotenente di Marina Militare Paolo Mansi. La notizia importante è che i dipinti andranno presto ad arredare i “quadrati” della nuova Nave Ammiraglia della Marina Militare Italiana, la portaelicotteri “Trieste”.
Ma perché questo compito è stato affidato a Mario Magnatti e, soprattutto, chi sono i “pittori di Marina? Lo abbiamo chiesto direttamente all’artista gaetano che così ha risposto: “Si tratta di pittori che, oltre a saper dipingere, hanno acquisito una buona conoscenza tecnica di quella che è la struttura di una nave. Magari hanno anche navigato, partecipato a missioni, insomma lavorato sul mare e quindi preparati a ben rappresentare le scene di bordo, i lavori di bordo, situazioni e fatti particolari della vita sul mare. Soprattutto atti eroici avvenuti sul mare, soprattutto quelli senza altre fonti di riferimento o accaduti in una determinata circostanza. Con la creatività, il pittore dovrà farli rivivere e, in un certo senso, comprendere. In particolare, ad esempio, gli eventi bellici con affondamento di unità, salvataggi in mare, missioni, scorte convogli, cannoneggiamenti contro flotte nemiche: vere e proprie imprese eroiche tipo, ad esempio, l’assalto con i “maiali” nel porto di Alessandria d’Egitto.”.
Il pittore di Marina, dunque, non deve soltanto saper raffigurare unità navali semplicemente in navigazione, ma soprattutto “fotografare”, attraverso la fantasia, momenti che hanno fatto la storia o che hanno determinato una svolta negli eventi o ancora testimoniato l’eroismo degli uomini di mare e delle Forze Armate o di Soccorso. Del resto, in origine, si trattava di artisti inviati come corrispondenti di guerra sui luoghi dei conflitti o di avvenimenti speciali, per poterli raffigurare nella maniera più realistica possibile. Una sorta di antesignani di fotografi, fotoreporter, operatori video. Ricordiamo i celebri R. Claudus e G. Di Martino, ad esempio.
Nel tempo, Magnatti è riuscito ad entrare in contatto con i vertici della Marina, in particolare con alti ufficiali addetti proprio a questo settore, che si occupavano cioè dell’Associazione dei pittori della Forza Militare. Convocato a Roma, ebbe modo di mostrare loro il materiale di sua produzione e di farsi apprezzare, anche se, in quel periodo storico, i pittori di Marina stavano attraversando una fase critica visto che non c’era più grande attenzione nei loro confronti. Gli venne spiegato che si stava tentando di far tornare a “lavorare” questi artisti, sparsi un po’ in tutta Italia.
E infatti, nel 2015, insieme ad altri 5 artisti italiani, Magnatti venne convocato a Roma, presso la biblioteca dell’ufficio storico della Marina Militare, e insignito della Nomina. “Fu una grande gioia – ricorda – una grande soddisfazione che tuttora mi accompagna. Ne vado fiero e ne sono ovviamente felicissimo. Attualmente, siamo una dozzina in Italia e, di tanto in tanto, quando la Forza ha bisogno di lavori, ci interpella, come appunto è accaduto in questo caso: già chiamato dai Vertici per altre situazioni analoghe, nel mese di luglio di quest’anno, ho ricevuto la richiesta particolare, consistente nel dipingere lavori che andranno a completare l’arredo della nuova Nave Ammiraglia.
A dicembre ci sarà la consegna dell’Unità portaelicotteri che diventerà l’Ammiraglia della Flotta italiana. Me ne sono stati commissionati 16, di varie dimensioni, di cui i più grandi arrivano a 2 metri circa. La tecnica usata è acrilico (pittura ad acqua) ed anche tecnica mista (acquerello, penna, pastello). La consegna dell’ unità avverrà a Livorno, nel mese di dicembre 2024, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Prima di andare a consegnare la prima tranche dei lavori, ovvero tra pochissimi giorni, ho pensato di presentarli agli amici, alla cittadinanza di Gaeta, in quanto credo che per tutti i gaetani possa essere motivo di soddisfazione ed orgoglio apprendere che un loro concittadino abbia ricevuto un incarico così d’alto livello”.
Da tutto questo è nata l’idea dell’evento a ingresso libero di domenica 10 novembre, alle 17, presso il Club Nautico: condividere una soddisfazione così importante. E poiché la nuova nave si chiamerà Trieste, con un chiaro riferimento all’annessione della città all’Italia, avvenuta nel 1954, l’intervento del dott. Salvatore Valente si focalizzerà su episodi di storia post bellica.
“I dipinti – conclude Mario Magnatti – raffigurano la città di Trieste, la festa dell’annessione, la prima unità italiana approdata nella città nel 1918, la regia nave omonima durante il 2⁰ conflitto mondiale, il faro della città che vede sulla sommità la statua della Vittoria”.
Una seconda parte dei lavori sarà eseguita entro il primo trimestre del 2025, in quanto i tempi ristretti non hanno permesso di terminare il tutto a dicembre. Riguarderà, in particolare, le varie località marine italiane tra le quali ci sarà anche Gaeta.
Visualizzazioni: 350a cura di: S.C