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LA PRINCIPE AMEDEO RAGGIUNGE UN ALTRO AGOGNATO OBIETTIVO PER L’ANNO SCOLASTICO 2021-2022

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La Preside Maria Angela Rispoli, con gioia e tantissimo orgoglio, socializza al territorio gaetano l’avvio di una prima classe a tempo pieno sperimentale, presso il plesso “Don Bosco” di scuola primaria.

“Una meta-esordisce la Preside Rispoli-che ho conquistato con fatica e tanto impegno, facendo leva solo sulle risorse professionali interne.

Essa rappresenta, sicuramente, un “fiore all’occhiello” per il sistema scolastico di Gaeta, poiché è la prima scuola pubblica a tempo pieno esistente sul territorio.

La sua natura sperimentale significa che non sono state attribuite delle specifiche risorse professionali dal Ministero Pubblica Istruzione e che l’avvio di questo nuovo percorso didattico-organizzativo, scaturisce dalla mia caparbietà di rendere la scuola sempre più innovativa, di soddisfare le esigenze delle famiglie, ma anche dal parere, unanime, degli Organi Collegiali, nonché dal consenso dell’Ente Locale a garantire i servizi di trasporto e di refezione scolastica.

Il tempo pieno nel nostro Istituto risponde ad una domanda sociale, per i genitori entrambi lavoratori che cercano un contesto non solo di assistenza, ma, soprattutto, formativo per i propri figli.

Infatti, il tempo esteso è ricco di stimoli e di proposte, più tempo per i bambini di stare insieme, studiare e confrontarsi, in un corpo a corpo con la cultura, più libertà di scelta nel costruire, in autonomia, il proprio futuro.

In Italia si è sempre avvertita l’esigenza di estendere, di ampliare il tempo scuola come un investimento di grande importanza, mettendo al centro la questione educativa e venendo incontro anche alle necessità familiari.

Purtroppo, non c’è, mai, stata una riforma generalizzata su scala nazionale, per cui, dal 1971 il tempo pieno è introdotto solo su richiesta delle scuole e non lo si è proposto come bisogno formativo generalizzato.

Da puntualizzare, pertanto, che, spesso, come è successo alla nostra Istituzione, anche avanzando una richiesta motivata, il Ministero P.I .pur declinando I’ importanza del tempo pieno nella scuola italiana, in tutte le interviste, tavole rotonde ed altro, alla fine non attribuisce le risorse professionali in più in organico dei docenti.

Il tempo pieno è stato, sicuramente, rianalizzato un po’ da tutte le famiglie durante il lockdown, laddove ci si è accorti, attraverso la pratica della didattica a distanza, che avere più tempo scuola in presenza gioca un ruolo essenziale nella crescita culturale, sociale e, dunque, anche economica del Paese.

Con il tempo pieno si ripensa davvero ad una scuola con maggiore flessibilità intelligente, una scuola ancora più aperta al territorio. La “Principe Amedeo” lo è e lo è sempre stata, anche in passato, almeno da quando io sono a dirigere questa istituzione scolastica, perché accanto allo studio, con i saperi di base imprescindibili, si possono coniugare proposte varie, sì da alimentare I’ aspetto culturale, con i linguaggi diversificati, maggiormente in linea con il processo di crescita dei bambini e dei ragazzi di questo momento storico.

Una nuova sfida, dunque, attende la nostra scuola primaria e, sono sicura che, con la sinergica e fattiva collaborazione di istituzioni, famiglia, docenti e non docenti, sarà ancora una volta un successo”.

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