Le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale e del Sindaco di Castelforte si stanno avvicinando.
Manca meno di un anno e il clima politico si sta già facendo incandescente. Si susseguono, infatti, interventi duri e polemici sulla stampa e sono molte le interrogazioni al Sindaco su svariate problematiche alle quali non vengono date risposte anzi, invece che dare le informazioni e i chiarimenti, il Sindaco le utilizza per creare ulteriori polemiche. Insomma lo scontro tra forze politiche ma anche tra i vari personaggi in campo sta diventando sempre più pesante e credo stia superando addirittura il livello del vivere civile. Nessuno, credo, si scandalizza di questo, e, soprattutto io: da una parte c’è, ovviamente, chi vuole dimostrare la incapacità di un Sindaco, quello uscente e della sua amministrazione a governare, e racconta tutto ciò che quel Sindaco avrebbe o non avrebbe fatto nel corso della sua consiliatura ormai alla fine; dall’altra c’è chi, invece, (il Sindaco uscente) volendo essere riconfermato evidenzia in positivo tutto quello che ha fatto dando la responsabilità di ciò che non è riuscito a fare e di tutto quello che non avrebbe potuto fare, alle passate gestioni. In questo contesto occorre, però, tener conto di quanto il Sindaco e la sua maggioranza si erano impegnati a fare con il programma elettorale e del fatto che la sua affermazione è avvenuta per pochi voti. Tutto ciò sta, comunque, nelle regole del gioco
A mio avviso, però, non si possono condividere i toni e le bassezze con le quali si stanno trattando le questioni e non solo per lo stile ma anche nel merito. Credo che si stia facendo un brutto lavoro nei confronti della nostra collettività. Le competizioni elettorali certamente hanno bisogno di contraddittorio e chi si mette in gioco ha tutto il diritto dovere di dire la sua e cioè di difendere il proprio operato oppure di contestare l’operato o i risultati dei competitor e questo è il sale della democrazia. Ma nessuno di noi può e deve offendere, addirittura a livello personale, gli altri che si mettono in gioco. Quando ciò accade perdiamo tutti e perde, soprattutto, la città perché, in un clima così avvelenato, non si potrà che bloccare tutto. A mio parere vista la situazione politico economica del nostro comune, che è abbastanza compromessa, sarebbe il caso che ognuno si confrontasse su come intende portare avanti le questioni che interessano la collettività visto che, nel bene e nel male, e in maniera magari proporzionale tutti ne siamo responsabili. La situazione del bilancio del Comune è grave e fino ad oggi il bilancio di previsione non è stato ancora approvato e forse si approverà insieme a quello consuntivo mentre tantissimi comuni lo hanno regolarmente approvato nel mese di gennaio. La minoranza aveva offerto la propria disponibilità a sedersi intorno ad un tavolo per verificare la reale situazione contabile ed eventualmente cercare di trovare soluzioni possibili. Era anche stato chiesto di convocare il Consiglio Comunale ma questa richiesta è stata respinta al mittente e non per iscritto ma attraverso la stampa. Eppure sarebbe stato interesse di tutti chiarire e stabilizzare il bilancio del Comune visto che, si dice, che tante sarebbero le fatture da pagare e che sarebbero prive di copertura finanziaria. Invece si sta scegliendo lo scontro più che lo spirito di confronto e questo non sarà foriero di buoni risultati a prescindere. Io sono convinto che non c’è un amministratore attuale o del passato di maggioranza o di minoranza che non abbia voluto essere impegnato a fare del proprio meglio in favore della propria città al di là di come poi si sono o non si sono avuti i risultati E quindi tutti hanno apportato il proprio contributo personale. La democrazia vuole che il loro operato venga giudicato dai cittadini ogni cinque anni. Tutti dovranno confrontarsi liberamente dicendo la propria e al popolo sovrano spetterà la scelta. Io ricordo che all’indomani della elezione dell’attuale amministrazione Cardillo disse che, seppur per pochi voti, il sindaco doveva essere riconosciuto da tutti come tale e tutti dovevamo collaborare nel rispetto dei ruoli per risolvere i problemi della città eppure in quel momento in maggioranza c’era anche l’ex sindaco Forte che aveva contribuito, se non consentito, la vittoria della lista Cardillo. Ricordo che, nel 1994, quando fui eletto per pochi voti, dovemmo stare, per tutti e cinque gli anni, a sopportare i vari attacchi della minoranza. La cosa che, invece, auspico è che ci sia una serena campagna elettorale, magari anche dura, nella quale ognuno possa confrontarsi sulle questioni concrete e alla fine tutti siano disponibili a rimettersi alla volontà popolare auspicando che maggioranza e minoranza possano comunque mettersi a disposizione per la risoluzione dei tanti problemi del Comune che, credo, non sarà facile per nessuno risolvere.
a cura di: Pasquale Fusco