“NEL SILENZIO DELLA NEVE”… PER NON DIMENTICARE
Mercoledì 27 gennaio, con una call conference, la Preside Maria Angela Rispoli ha voluto celebrare, come ogni anno, la Giornata della Memoria invitando il dott. Ezio Freni, autore del libro “Nel silenzio della neve”, un testo che i ragazzi hanno letto e discusso in classe con gli insegnanti ed hanno approfondito attraverso le domande poste all’autore durante il question time conclusivo.
Presente all’evento anche l’Assessore Gianna Conte che ha ribadito come anche Gaeta abbia vissuto storicamente questo periodo in quanto si conta che ci siano state circa una dozzina di navi allestite nei cantieri della città per riportare gli ebrei in Palestina e si complimenta con la Dirigente Scolastica e con tutti docenti per il loro costante interesse per la storia locale, analizzata in maniera trasversale in tutte le discipline.
La Prof.ssa Garau, coordinatrice dell’evento, ha introdotto il dott. Freni prendendo spunto dal pensiero di Bertolt Brecht: “E voi, imparate che occorre vedere e non guardare in aria; occorre agire e non parlare. Questo mostro stava, una volta, per governare il mondo! Il popolo lo spense, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancora fecondo“
Ha ringraziato il Dott. Freni per aver accettato di partecipare a questo incontro perché la questione, quindi, è ancora aperta e si può ripetere.
“Inoltre bisogna sottolineare che tutto ciò è accaduto nel cuore, nella culla della cultura europea, – ha continuato la professoressa – per questo è ancora più importante che i ragazzi capiscano che ognuno di noi ha la responsabilità e il dovere di fare azioni volte al bene e a far luce sull’oscurità del passato, per cui l’istruzione deve essere indirizzata al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali: essa deve promuovere i valori della tolleranza, dell’amicizia fra tutte le nazioni, tra i gruppi razziali e religiosi e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
Compito degli insegnanti e delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado deve essere, quindi, quello di promuovere delle azioni educative e formative finalizzate al contrasto di ogni forma di discriminazione legata al sesso, alla razza, alla lingua, alla religione, alle opinioni politiche.”
Sula stessa scia le parole della Dirigente che ha sottolineato l’importanza del testo “Nel silenzio della neve” intesa come una metafora significativa perché proprio questa neve che, a vederla dall’esterno è così bella, in realtà ha coperto e nascosto una tragedia che ha coinvolto 8 milioni e mezzo di donne, uomini e bambini annientati dalla furia nazista, un genocidio che sarebbe ancora sepolto sotto quella neve se non ci fossero manifestazioni di questo genere.
“Questa iniziativa è rivolta soprattutto ai giovani, ma a tutti noi – ha continuato la Dirigente – perché l’olocausto è una pagina del libro dell’umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.”
Il dott. Ezio Freni si è complimentato coni ragazzi per la loro partecipazione alla conferenza, per i loro interventi puntuali e di un certo spessore, segno di uno studio a casa e di un lavoro accurato in classe e si è detto entusiasta perché l’argomento è stato affrontato sotto ogni aspetto e attraverso varie modalità didattiche che hanno reso gli alunni parte attiva di questo processo di crescita culturale e personale.
L’autore ha risposto alle domande dei ragazzi spiegando che il suo testo scaturisce da un’attenta ricerca storica non solo attraverso libri e documenti, ma anche attraverso le testimonianze di chi ha vissuto questa esperienza ed è fortunato a poterla raccontare.
Ha cercato di far capire ai ragazzi che la tolleranza è una parola magica che dovrebbe essere scolpita nel cuore e nella mente delle persone e non è concepibile che ci siano ancora persone che sostengano che ciò non sia mai avvenuto, che pensino che la razza, il colore della pelle, l’orientamento religioso, addirittura la provenienza geografica possano essere motivo di discriminazione. Ha detto ai ragazzi di non arrendersi mai, di superare questa soglia di pregiudizio e di continuare a ricordare per rendere credibile quanto appreso attraverso lo studio e per diffonderlo, non dimenticando mai di testimoniare quanto sia importante la pace sia nelle famiglie, sia fra le Nazioni.
Importante anche il contributo dei ragazzi della classe 1 F che hanno realizzato un breve video intitolato “Lo sport come luce di speranza” per ricordare che la persecuzione nazista non ha risparmiato neanche dei grandi campioni dello sport che hanno dovuto abbandonare le loro carriere per morire nei campi di concentramento, così come ci sono stati grandi sportivi che, a rischio della propria vita, hanno salvato migliaia di ebrei e per questo hanno meritato il titolo di Giusti.
“Con questa conference call siamo certi – ha concluso la prof Garau – di aver piantato nel cuore di ciascun alunno della scuola media Principe Amedeo un altro seme dell’educazione al rispetto, alla solidarietà, alla pace che scacci per sempre quello della paura e dell’odio. Attraverso il ricordo, appunto”.
“E Ricordare è stata, infatti, la parola d’ordine del dibattito – come ha evidenziato la Dirigente Scolastica al termine dell’evento – perché ricordare è il modo migliore per conoscere le efferatezze della storia, attraverso lo studio e la ricerca, per evitare che esse vengano ripetute o poste in oblo sotto “il silenzio della neve”, appunto. E la memoria è imprescindibile proprio in questo periodo di emergenza.
Un altro successo per l’Istituto Comprensivo Principe Amedeo e per la Dirigente Scolastica che, insieme ai docenti, non tralascia nessuna occasione per arricchire sempre di più l’offerta formativa della scuola.
Visualizzazioni: 274a cura di: I.C. Principe Amedeo - Gaeta