Presentazione della seconda Antologia del progetto “Le parole che non ti ho detto”, 26 agosto alle 19, presso la Batteria “La Favorita” di Gaeta!
Il 26 agosto alle 19, presso la Batteria “La Favorita” di Gaeta, sarà presentata la seconda antologia del progetto “LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO“, con lettere giunte da ogni parte d’Italia.
Quest’edizione è stata ampiamente dedicata alle sensazioni, i disagi, le speranze, le attese, i timori provati nei mesi a causa della pandemia da Covid-19. Ma non solo: tante lettere sono state dedicate alle persone care, agli amici lontani, a personaggi realmente esistiti o di fantasia. Uno spaccato di emozioni e aspettative di persone di ogni età, interrogativi, dubbi, rivelazioni, inviate in linguaggi diversi sia in forma anonima che con firma.
Il progetto, voluto dal Comune di Gaeta/Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Associazione Culturale deComporre mira a riportare in chi partecipa il bisogno di comunicare attraverso una lettera (in prosa, in versi, allegorica o supportata da documenti) quello che non riusciamo più a dirci e che ci teniamo dentro anche a costo di sofferenze e isolamenti.
La partecipazione copiosa all’iniziativa la dice lunga sulla realtà contemporanea e sulla voglia di stabilire ponti, chiedere scusa, perdonare e sentirsi accettati e amati. Il libro si apre con un saluto del Sindaco Cosmo Mitrano e una prefazione della delegata alla cultura Maria Pia Alois.
“La seconda edizione de: “Le parole che non ti ho detto promossa dal Comune di Gaeta, Assessorato alla Cultura, unitamente all’Associazione di Promozione Socio-Culturale “deComporre Edizioni APS”, sarà ricordata per le bellissime lettere elaborate il periodo di emergenza sanitaria, contraddistinto da paura, ansia e isolamento sociale”.
“Sono pervenute lettere da ogni parte d’Italia, racconti di storie intime, dolorose e non, prove di scrittura per avventurarsi nella fantasia, forse troppo a lungo repressa. Obiettivo raggiunto!”
All’improvvisa costrizione all’isolamento e al distanziamento sociale per fronteggiare la temibile pandemia da Covid-19, che ha bloccato le nostre vite come in una campana di vetro, la Scrittura ha consentito una boccata, uno spiraglio, un’occasione per sentirsi vicini ai propri cari, per riflettere, per esternare sentimenti mai abbastanza espressi, trovare coraggio e invitare alla speranza”.
a cura di: Redazione