Ricorre lunedì 4 febbraio la Giornata mondiale contro il cancro
Effetti Collaterali, Radio Vaticana Italia intervista Giampaolo Tortora, direttore dell’Oncologia Medica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, un bilancio sugli obiettivi raggiunti nella ricerca scientifica e per promuovere la prevenzione con conseguenti diagnosi precoci.
Questa settimana su Radio Vaticana Italia, Effetti Collaterali, la rubrica settimanale realizzata in collaborazione con i medici della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, in onda tutti i giovedì alle ore 12.15 (e in replica lo stesso giorno alle ore 17.05 e la domenica alle ore 15.00), avrà ospite Giampaolo Tortora, direttore dell’Oncologia Medica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, intervistato da Eliana Astorri, in occasione della Giornata Mondiale del Cancro in programma lunedì 4 febbraio.
Ricorre il 4 febbraio, la Giornata Mondiale contro il Cancro, promossa dalla UICC (Union for International Cancer Control) e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un’occasione per fare un bilancio sugli obiettivi raggiunti nella ricerca scientifica e per promuovere la prevenzione con conseguenti diagnosi precoci. “Prevenzione e diagnosi precoce sono fondamentali – riferisce il professor Giampaolo Tortora, ordinario di oncologia medica della Cattolica e direttore dell’UOC di oncologia medica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – perché sappiamo bene che un tumore nelle fasi iniziali è più facile da eradicare sia chirurgicamente sia con le terapie mediche e radioterapiche, di quanto non lo sia un tumore in una fase avanzata. Accanto, bisogna anche dire che c’è stato uno straordinario sviluppo di tipo farmacologico per cui oggi riusciamo a bloccare e contenere anche tumori scoperti in una fase un po’ più avanzata. E sicuramente è di grande rilievo il fatto che riusciamo a guarire il 60% dei tumori e a curare, e per curare intendo a produrre non solo un aumento della sopravvivenza ma anche sicuramente un importante beneficio sulla qualità della vita, un altro 20% circa di tumori. Quindi, progressi importantissimi rispetto a pochi anni fa. Se calcoliamo che i lungo-sopravviventi, quelli che sono sopravviventi a più di cinque anni dalla diagnosi, in Italia sono quasi due milioni di persone che hanno avuto una diagnosi di tumore più di cinque anni prima. Questi – conclude l’oncologo – sono successi e risultati concreti”
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