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ROSA BLANKA: L’ATTESA E’ FINITA

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Gaeta, 21 Novembre 2020. E’ finita l’attesa per i genitori di Rosa Blanka arrivata dall’Ungheria dieci giorni fa e oggi in visita a Gaeta, dove è stata accolta dal Sindaco della città di Gaeta Cosmo Mitrano, dagli Assessori Gianna Conte e Raffaele Matarazzo e dall’Avv. Alessia Maria Di Biase, referente dell’Ente “ERNESTO” incaricato di seguire la procedura di adozione internazionale.

“La mia presenza qui, oggi, è la dimostrazione dell’attaccamento dell’amministrazione a questo servizio. Sono venuto, unitamente ai miei assessori, per salutare i neo genitori ed accoglierli insieme alla piccola Rosa Blanka; ma la mia presenza è anche per ribadire l’importanza di questo servizio per le adozioni nato a Gaeta qualche anno fa e che ormai è il punto di riferimento in tutto il nostro comprensorio” – commenta il Sindaco Mitrano – dopo aver incontrato la famiglia e consegnato alla bambina un piccolo dono.

“Ho seguito la coppia in questo percorso dell’adozione soprattutto per quanto riguarda alcuni passaggi legali e amministrativi  – commenta l’avv. Di Biase – unitamente ai miei colleghi di Roma, il dott. Vincenzo Mariano Russo e la dott.ssa Claudia Nissi che hanno lavorato sul profilo psicologico della coppia e della famiglia. E’ stato, come sempre, un lavoro di squadra intenso e non privo di difficoltà, che ci ha consentito di raggiungere un risultato quasi inaspettato (considerate le criticità del periodo) e del quale siamo tutti molto orgogliosi” .

La storia della neo- famiglia inizia nel 2015 quando decide di presentare domanda per l’adozione nazionale per la quale però, non ha mai ricevuto nessuna risposta dal Tribunale. I genitori, iniziano così il percorso per l’adozione internazionale e  nell’agosto 2019, appena ricevuto il decreto di idoneità, conferiscono mandato all’Ente “Ernesto” autorizzato alle adozioni internazionali; la coppia trascorre diversi mesi in attesa dell’abbinamento; un tempo, questo, reso ancor più difficile dall’incombere della pandemia che ha sicuramente rallentato le procedure che  però, continuano, comunque, nonostante tutto, il loro corso.

Nella primavera del 2020, quando tutto il mondo era in pieno lockdown finalmente, un giorno, all’improvviso il telefono squilla e la coppia riceve la tanto attesa notizia dell’avvenuto abbinamento da parte del dott. Vincenzo Mariano  Russo e della dott.ssa Claudia Nissi, entrambi psicologi – psicoterapeuti  responsabili della sede Ernesto di Roma e che hanno seguito il percorso formativo della famiglia in Italia e in Ungheria.

Insieme ai professionisti dell’Ente, i genitori scoprono la storia di Rosa Blanka: una dolce e sorridente bambina, in attesa dei suoi genitori. Un lungo viaggio in auto da Roma all’Ungheria, la quarantena, i tamponi, isolamento e misure di sicurezza stringenti, ma l’attesa di Rosa Blanka non è stata delusa e così a settembre finalmente Irene ed Andrea possono abbracciare per la prima volta la loro bambina e oggi, dopo una lunga permanenza di sessanta giorni sono arrivati, commossi ed emozionati, in Italia.

“E’ stato molto bello veder arrivare i genitori mano nella mano con la loro bambina – commenta l’Assessore Gianna Conte – vedere il modo in cui si parlano, si comprendono, nonostante le difficoltà della lingua; osservare la bambina gioiosa e felice;  mi è sembrato come se si fossero sempre conosciuti; come se fossero sempre stati una famiglia. E’ stato un onore accoglierli nella nostra città, poiché credo che sia importante far sentire alle famiglie che compiono un passo così impegnativo, la vicinanza dell’amministrazione e dei servizi territoriali”.

Rosa Blanka è stata accolta a Gaeta da un tripudio di palloncini rosa (il suo colore preferito) e da tanti regali inaspettati che gli ospiti hanno preparato per lei.

“Un’ esperienza bellissima – commenta l’assessore Raffaele Matarazzo – questo è uno degli aspetti più belli del fare politica, anche se io resto sempre un insegnante e mi commuovo ogni volta nel vedere i bambini crescere nel nostro Paese”.

La famiglia nel congedarsi, dopo aver raccontato anche i momenti difficili del percorso, conclude: “La cosa più bella di questa avventura? La nostra bambina!”.

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a cura di: Comunicato Stampa