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STOP AL FEMMINICIDIO: domani in Pinacoteca una mostra d’arte per riflettere

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Importante la mostra itinerante che domani, 9 marzo, alle 17,  sarà inaugurata nella Pinacoteca comunale di Gaeta (via De Lieto 2/4) ,dove resterà fino al termine del mese di marzo. Importante perchè, con le loro opere a tema, alcuni artisti hanno voluto urlare il loro STOP al FEMMINICIDIO. Un fenomeno triste e purtroppo dilagante che, dal primo gennaio 2024 ad oggi, ha già registrato 60 omicidi di cui  20 vittime sono donne. Ben 18 sono state uccise in ambito familiare e affettivo e 8 per mano del partner o dell’ex. I dati sono del Ministero dell’Interno e fanno comprendere quanto sia dilagante una piaga che cozza decisamente con ogni buon proposito emerso dopo l’assassinio di Giulia Cecchettin o di Giulia Tramontano che portava in grembo la sua creatura.

Nonostante il grido “Mai più”, nonostante la rabbia che accompagna le manifestazioni e i cortei, le frasi come  “Non una di meno” e tante altre, siamo ogni giorno costretti a ricordare quanta violenza ci sia nella vita delle donne, quanta solitudine, sopraffazione, sangue… E quanto ancora poca sia la solidarietà alle vittimi, il coraggio di lottare di troppe, la mancanza di speranza di altre… I numeri sono chiari: ogni quattro giorni, una donna viene uccisa.

Attenzione, non (o non solo) privata di libertà, giustizia, pace, di affetto o di aiuto economico ma UCCISA, soppressa…fino a superare le 100 in un anno, E spesso l’assassino è il marito, il compagno, l’ex… Cosa succede nelle famiglie? Cosa succede nelle coppie, cosa succede nella società? Perchè, dopo il primo momento di dolore, rabbia, impegno, voglia di urlare e “fare rumore” ci si stanca spesso di mantenere alta la guardia e si riprende come se nulla fosse stato? Gli artisti della mostra hanno voluto invece mantenere alta l’attenzione e la denuncia, con il linguaggio della pittura e dell’arte visiva, perchè tocchi i cuori, coinvolga e stimoli l’impegno corale. Serve rieducare all’affettività, all’amore, alla convivenza pacifica, alla reciprocità.

Serve ristabilire la correttezza dei rapporti, il rispetto, l’accoglienza, la generosità, l’ascolto, l’attenzione.  Istituzioni, associazioni, enti, gruppi, singoli cittadini devono lasciarsi interrogare dai numeri e non smettere di riflettere per cercare le modalità di arginare un triste fenomeno   diventato male sociale. Un male che va affrontato con un cambio di mentalità, di azioni errate, di indifferenza, giudizio facile, menefreghismo….  Visitare una mostra non è solo immergersi nella bellezza o nella drammaticità, ma interrogarsi, fare spazio alla volontà di impegno collettivo, studiando a fondo cause e conseguenze e dunque rimedi efficaci per la “cura” che sia fondata su educazione e cultura integrata.

Domani andiamo tutti in Pinacoteca perchè alla meta si arriva iniziando dai piccoli e fondamentali passi. La paura si vince con la conoscenza. La speranza si diffonde partecipando.

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a cura di: M.P.