Test sierologici per la tutela della salute dei cittadini e per ripartire con maggiore sicurezza. Per Gaeta parte oggi la fase 2.
Gaeta, 18 Aprile 2020. Dobbiamo arrivare pronti alla tanto attesa ripartenza. Non bisogna perdere tempo soprattutto in questa fase delicata continuando a tutelare con forza e decisione la salute dei cittadini e sapendola coniugare con la fase 2 della ripartenza.
Sono convinto che occorre rimettere in moto l’economia locale ma in maniera graduale e con protocolli di massima sicurezza sanitaria per singoli settori che permettano la tutela dei dipendenti e della popolazione. Per fare tutto ciò dobbiamo avere dei dati sui quali i decisori politici devono confrontarsi e prendere le decisioni sulla base della conoscenza del grado di diffusione del virus sui territori.
Pertanto sono sempre più convinto che uno strumento di prevenzione che possiamo adottare è quello dei test sierologici che dovrebbero essere fatti a tutta la popolazione perché potrebbero aiutare a conoscere meglio la reale diffusione dell’infezione sul territorio, definendo con maggiore precisione il tasso di letalità in base all’area geografica, alle fasce d’età e distribuzione dei generi (popolazione maschile e femminile).
Dall’inizio della pandemia, ho espresso la volontà di sottoporre alcune fasce maggiormente a rischio o fragili a test rapidi per tutelare la loro salute. In questi giorni ho rivolto un invito ai dipendenti del Comune di Gaeta, che vorranno aderire volontariamente, a sottoporsi ai test sierologici. Loro, infatti, sono quotidianamente a contatto con decine di persone, soprattutto quelli più esposti come gli agenti della Polizia locale e gli operai comunali.
Il compito di noi Amministratori è anche quello di saper leggere i bisogni e le criticità del contesto in cui viviamo. In queste settimane sto ricevendo tanti messaggi da parte di cittadini comuni e operatori commerciali, preoccupati per una situazione che incide drammaticamente sulla nostra vita. C’è tanta e comprensibile preoccupazione per una fase 2 che non programmata bene rischia di trasformarsi in un caos totale. A Gaeta la priorità sarà sempre quella di continuare a mantenere alto il livello di sicurezza e la tutela della salute pubblica anche nella fase 2 della ripartenza. Sono convinto e lo auspico, che i test sierologici, dopo questa prima somministrazione, possano essere estesi verso le fasce più a rischio della popolazione.
I test sierologici, infatti, sono delle analisi del sangue, che si svolgono tramite un semplice prelievo o test rapidi come il diabete. Questi test servono a capire se la persona è entrata in contatto, in precedenza, col nuovo Coronavirus e ha avuto l’infezione anche in maniera silente. In particolare, con queste analisi si capisce e si potrà confermare se e quando, una volta che la persona è guarita, ha sviluppato l’immunità, ovvero gli anticorpi specifici per il Sars-CoV-2.
In particolare, come si legge anche in un documento del ministero della Salute, l’eliminazione del virus (dunque quando il paziente è guarito non solo clinicamente) “solitamente si accompagna alla comparsa di anticorpi specifici di tipo IgG per il Sars-CoV-2 prodotti dall’organismo”.
Tanti sono gli asintomatici o paucisintomatici (scarsità di sintomi) che non vengono rilevati. Questi test quindi ci daranno un’indicazione molto attendibile sul grado di diffusione del virus e dei cosiddetti immuni al virus. Avremo sicuramente maggiori indicazioni per orientarci in questa situazione di emergenza sullo stato di contagio della popolazione, “conditio sine qua non” per prendere delle decisioni sempre più aderenti alla realtà locale.
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