Un romanzo sulla condizione giovanile e sulla precarietà.
Perchè scrivere lettere d’amore quando non si ha neppure l’intenzione di spedirle?
Perché appesantire le relazioni creando problemi a volte inesistenti mantenendo anche nei sentimenti quella precarietà che già caratterizza l’intera esistenza?
Perché privare la propria gioventù di slanci energici, spirito di avventura, ricerca del possibile, impegno per realizzare i sogni, diventando “vecchi” in netto anticipo?
Ce lo spiega LORENZO VALERIO nel suo romanzo d’esordio intitolato proprio LETTERE D’AMORE BUTTATE VIA, deComporre Edizioni, con stile e capacità narrativa che cattura i lettori, facendoli diventare compagni di viaggio…
Quella narrata è, infatti, “una storia nella storia” di due protagonisti i quali si prendono e si perdono, rivelano e nascondono, si guardano e si mimetizzano in un contesto di confusione e noia tipico dei nostri giorni. Una penna, fogli bianchi, un posacenere con una sigaretta accesa o un bicchiere di rosso… fanno da malinconica scenografia ai ricordi più o meno nitidi, ai dialoghi di sguardi o di poche parole… e poi il tempo farà il resto… l’attesa del niente nel vuoto della precarietà più assoluta: lavorativa, sentimentale, generazionale… Assolutamente da leggere, quindi, questo libro di circa 400 pagine, leggero nella sua scrittura a tratti nervosa a tratti corposa, ma edificante per la presa di coscienza del mondo giovanile di queste seconda decade del secolo 2000! Giona e Andrea sono una coppia di giovani che vivono (o meglio si lasciano vivere) tra problematiche varie, amori, difficoltà, delusioni e gioie. Camminando, inciampando, fuggendosi o rincorrendosi, i due diventano i testimoni di un tempo tumultuoso nel suo essere ”piatto”: quella sorta di “Caos calmo” che è insieme tempesta e stasi, noia e smania, pentimento e bramosia… L’autore ha rivelato in un’intervista che egli stesso si sente sia Giona che Andrea, diversi per genere, condizione, studi, attitudini, ma uguali nella ricerca, nella salita verso la presa di coscienza e la consapevolezza. “Un romanzo d’esordio che ho scritto e perfezionato in tanti mesi – spiega – e che oggi forse cambierei in qualche punto, ma che rispecchia veramente gli anni che ho vissuto e vivo, il sentire mio e di tantissimi coetanei incontrati sulla mia strada, al Nord come al Sud d’Italia. La fatica del capire, del realizzarsi, dell’accettare le sconfitte, del donarsi nella reciprocità di sentimenti genuini, del soprassedere alle delusioni senza lasciare che le ferite diventino solchi… Ecco perché mi emoziona ascoltare dai lettori commenti positivi sul mio scritto, sentirmi compreso da chi si immedesima perché vive o ha vissuto lo stesso percorso ad ostacoli. Credo che la letteratura, la scrittura, la lettura siano ottimi esercizi per riappropriarsi di sé stessi e per capire quale svolta dare alla vita”. Di Formia e laureato in filosofia, Lorenzo ha già avuto esperienze lavorative come docente, è molto attento ai problemi sociali e attivo a livello culturale sul territorio del Golfo di Gaeta. Sta finendo di scrivere il secondo romanzo che spera di pubblicare entro l’anno 2024.
Visualizzazioni: 378a cura di: M.P.