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Versi di Charles Baudelaire al Bar La Villa. Cronaca di una serata memorabile nella Gaeta medioevale.

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L’accogliente spazio all’aperto del Bar La Villa di Luciano e Antonietta Ciaramella (sempre disponibili ad ospitare eventi culturali di spessore), ha visto ieri la presentazione del saggio “Baudelaire e la madre: un faux accord” di Marianna Bellettini, deComporre Edizioni. Una serata interamente dedicata al poeta francese sempre in lotta tra l’aspirazione all’ideale e la seduzione del peccato, precursore del Simbolismo che, con la raccolta “I fiori del male” (1857), aprì la strada alla poesia moderna, sviscerando -fra l’altro- quel concetto di “corrispondenze”, secondo il quale esiste una relazione segreta tra il mondo fisico e quello spirituale, da rivelare appunto attraverso il simbolo.

Dalla celebre raccolta sono state lette, a cura dell’editore Max Condreas,  poesie celebri e meno conosciute di Baudelaire, dinanzi un pubblico attento, accorso proprio per sentir parlare del “poeta maledetto”, spesso definito così per la natura trasgressiva e provocatoria della sua poesia, per lo stile di vita bohémien e per la visione pessimistica della società e dell’esistenza umana. A parlare dettagliatamente di lui, del suo rapporto con le donne, della sua concezione dell’amore e della relazione di coppia, la professoressa Vittoria Mazzucco che ha anche letto in francese alcuni passi e una lirica di struggente bellezza.

Naturalmente grande spazio alla tematica principale del libro della Bellettini: il rapporto di odio e amore, contestazione e adulazione, conflittualità e dipendenza affettiva. Questa donna nata a Londra, forse l’unica ad essere veramente amata dal figlio sentitosi precocemente tradito nel suo naturale quanto nobile sentimento. Molto apprezzata, a fine serata, la lettura de “L’albatro”, sul ruolo del poeta e sulla missione stessa della poesia, nella concezione modernissima di Baudelaire.  A fare da sottofondo all’incontro, musica e parole del cantautore Antonello Musto del quale, pur se fisicamente assente per sopraggiunti motivi familiari, sono stati ascoltati  brani come “Maledetta Lei” e “Terra mia”.

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a cura di: M.P